Il vino di Porto, o Vinho do Porto per dirla in Portoghese, è, molto probabilmente, il vino fortificato più famoso del mondo.
Quando si parla di vino fortificato ci si riferisce ad un ristretto gruppo di vini del quale il Marsala, lo Sherry ed il Madeira sono dei prestigiosissimi rappresentanti. Tutti rigorosamente “inventati” dai commercianti inglesi secoli orsono, alla disperata ricerca di una soluzione per la conservazione del vino, sia durante le lunghe traversate oceaniche che per le tratte più brevi, dal momento che quando veniva scaricato nei Docks londinesi versava quasi sempre in un pessimo stato di conservazione.
In cosa consiste quindi un vino fortificato? È un vino al quale è stato aggiunto dell’alcool proveniente dalla distillazione delle vinacce per garantirne la conservazione e, come naturale conseguenza, aumentarne la gradazione alcolica finale. Questa particolare operazione avviene pochi giorni dopo l’inizio della fermentazione, cioè quando i lieviti iniziano a trasformare lo zucchero contenuto nell’uva in alcool e anidride carbonica; in questo modo la fermentazione si interrompe quando non tutto lo zucchero si è convertito, motivo per cui questi vini sono perlopiù dolci.
Una delle curiosità interessanti da sapere è che quello che conosciamo come il vino di Porto, in realtà ha poco a che fare con la città di Porto, se non per il fatto che è la città portuale da cui partivano, e partono tutt’oggi, le navi cariche di vino. I meravigliosi vigneti, dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, sono situati lungo la valle del fiume Douro molti chilometri all’interno; da qui, il vino, nei secoli scorsi, veniva trasportato su particolari imbarcazioni chiamate barcos rabelos di cui si possono vedere vari esempi lungo le sponde cittadine del Douro.
C’è da notare che il viaggio di questi barcos rabelos era un’impresa tutt’altro che semplice, sia a causa della lunghezza del tragitto che per la pericolosità del fiume, lungo il quale numerose rapide e strette gole mettevano a dura prova l’abilità dei navigatori portoghesi nel manovrare queste imbarcazioni, spesso contenenti diverse centinaia di botti. Nel corso degli anni, purtroppo, molti sono stati gli incidenti e molte persone hanno perso la vita lungo queste rapide nel tentativo di portare il vino fino a Porto, motivo in più per apprezzare la storia di questo magnifico vino.
L’altro motivo per cui il vino di Porto non è di Porto è che tutte le cantine, ma proprio tutte, sono situate nel paese di Vila Nova de Gaia, dolcemente adagiato sulla sponda del Douro proprio di fronte al centro storico di Porto; l’unico collegamento tra le due città è il famosissimo ponte in ferro Dom Luís I, progettato a fine ottocento dall’ingegnere belga Seyrig, amico ed aiutante di un certo Gustave Eiffel che qualche tempo dopo si sarebbe cimentato con quello che è diventato il simbolo di Parigi.
La ragione per cui le cantine si trovano su questa riva del fiume, è dovuta al fatto che le condizioni climatiche, sembra impossibile ma è così, sono differenti rispetto a Porto ed ottimali per la conservazione e l’affinamento del vino che qui riposa per anni in botti di grande o piccola taglia a seconda del prodotto finale che si vuole ottenere.
Sì perché il vino di Porto, come è facile intuire, può essere di diverse tipologie, in base al tipo di invecchiamento. Diceva, sul finire dell’ottocento, un cronista appassionato di vino riguardo al Porto: “Esistono più tipologie di Porto che colori e stoffe in una merceria!“; effettivamente, anche se può sembrare un’affermazione esagerata, di tipi di Porto ce n’è davvero in gran quantità, dal Vintage per i veri collezionisti, al Tawny, al Ruby fino al Porto Bianco.
La D.O. Vinho do Porto è stata la prima denominazione certificata al mondo, datata 1756, circa un secolo prima della nascita della Denominazione dei vini di Bordeaux. In quell’anno, il primo ministro di allora, il celeberrimo (almeno qui in Portogallo) Marchese di Pombal, diede l’impulso per un vero e proprio censimento dei territori, delle vigne e delle varietà di uva presenti lungo la valle del Douro, culminato poi con la certificazione dell’area e la conseguente nascita ufficiale del vino di Porto.
Quando nasceva, erano già molti anni che i commercianti inglesi erano arrivati in città e si erano insediati con le loro famiglie; non c’è stupirsi, quindi, se la grande maggioranza dei vini di Porto reca il nome di una famiglia inglese: Taylor, Offley, Croft, Sandeman solo per citarne alcuni. E, allo stesso modo, non ci si deve stupire se molte varietà di Porto hanno un nome inglese, come Tawny, che ricorda i colori ambrati, o Ruby, legato invece ai colori rubino di un vino più giovane.
Per riassumere a grandi linee, diciamo che il vino di Porto si suddivide in due grandi famiglie: il vino invecchiato nel legno, che sia di botte grande oppure piccola, ed il vino invecchiato in bottiglia. All’interno poi di ciascuno di questi due gruppi si trovano altre sottocategorie che, brevemente, elenchiamo di seguito:
- vino di Porto rosso (invecchiato nel legno): vino molto fruttato e di gran corpo, che non sosta per lunghi periodi nelle botti. Il vino di Porto rosso si suddivide in 3 ulteriori categorie: il Porto Ruby, invecchiato solitamente per 2 o 3 anni in botte, il Porto Reserva, che sono i vini delle annate migliori ed invecchiano per più tempo a contatto con il legno, ed il Porto Late Bottled Vintage (o LBV) che riposa in botte tra i 4 ed i 6 anni;
- vino di Porto Tawny (invecchiato nel legno): è un vino complesso e ricco di sfumature, il cui invecchiamento in botte è decisamente superiore al precedente: si possono infatti trovare dei Tawny di 10, 20, 30 ed anche 40 anni. Naturalmente più è invecchiato, maggiore sarà il pregio del vino:
- vino di Porto bianco (invecchiato nel legno): è l’unica tipologia di Porto bianca ed è ottenuta dalle varietà a bacca bianca autoctone della zona del Douro. In questo caso l’invecchiamento dura dai 2 ai 3 anni in grandi botti di rovere e si possono trovare nelle varianti dolce o secco;
- vino di Porto Vintage (invecchiato in bottiglia): è forse il prodotto di punta tra tutte le varietà di Porto in commercio; rappresenta il miglior vino di un’annata eccezionale la quale, dopo un passaggio in botte lungo circa 2 anni, viene fatta invecchiare in bottiglia per molti anni. La caratteristica del Vintage è che, sebbene sia ottimo bevuto giovane, esprime le sue migliori qualità se rimane in bottiglia anche per diverse decadi, al punto che non vengono posti limiti al suo invecchiamento;
- vino di Porto Crusted (invecchiato in bottiglia): è un vino ottenuto da un mix tra diverse annate e, al pari del Vintage, è in grado di invecchiare in bottiglia diversi anni. Il nome, Crusted, è dovuto al fatto che, non venendo filtrato prima dell’imbottigliamento, presenta una specie di “crosta” formata dai sedimenti naturali del vino.
Per visitare le cantine di Porto dovrete, dunque, attraversare lo spettacolare ponte in ferro Dom Luís I e recarvi nella zona di Vila Nova de Gaia – o più semplicemente, Gaia – dove troverete ad aspettarvi tutte le 12 cantine storiche, a partire da Burmester, la prima sulla sinistra appena attraversato il ponte (mappa delle cantine).
Questo l’elenco delle cantine visitabili:
- A. A. Cálem
- A. Ramos Pinto
- Burmester
- Churchill’s
- Cockburn’s Port
- Ferreira
- Offley Forrester
- Poças Junior
- Real Companhia Velha
- Rozès
- Sandeman
- W. & J. Graham
Sebbene siano quasi tutte abbastanza vicine tra loro, come si può vedere dalla mappa, si deve tenere in considerazione il fatto che Gaia è situata sulle pendici di una collina, pertanto le strade che si inerpicano sono quasi tutte in pendenza e questo motivo, unito alle molte degustazioni disponibili in ogni cantina, renderebbe la visita di tutte insieme un’impresa eroica, a meno che non si abbiano due settimane e delle comode scarpe da trekking a disposizione.
Per concludere…Porto, e Vilanova de Gaia, sono dunque legate a doppio filo ad una regione – Douro – che si trova molto più all’interno, e che è capace di dare un vino unico al mondo. Un vino che oramai viene identificato con la città, ma che tra le sue mura svolge “solo” l’affinamento, prima di essere imbottigliato.
Questo però nulla toglie alla bellezza ed al fascino di Porto, una città che con i suoi tramonti e la sua vitalità sarà capace di far innamorare chiunque.