WEEKEND DI VINO IN PIEMONTE: ITINERARIO ENO-GASTRONOMICO A TORINO

Torino come non l'hai mai vista

di Cristian
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Il capoluogo piemontese ha in questi ultimi anni, diciamo dalle Olimpiadi invernali del 2006, occupato una posizione stabile tra le città più visitate in Italia. 

Il 2006 infatti ha rappresentato per Torino un crocevia fondamentale per il turismo, che in quell’inverno ha scoperto una città per molti versi inaspettata, anche ai torinesi stessi.

Molti quartieri del centro storico hanno subito un notevole re-styling e sono stati popolati da locali (ristoranti, enoteche, bar, bistrot, osterie, etc.) che con il tempo sono diventati il fulcro della movida cittadina.

Il Quadrilatero Romano e San Salvario sono i simboli di questa rinascita.

E come tutte le città turistiche che si rispettano, Torino ha una incredibile proposta enogastronomica, in grado di portare il wine lover ad esplorare territori anche sconosciuti, partendo ovviamente da quelli più noti, Langhe e Monferrato su tutti.

Ma quello che differenzia Torino dalle altre grandi metropoli italiane è il vigneto urbano che si trova sulle colline al di là del Po. Nel terreno che circonda Villa della Regina, la meravigliosa villa seicentesca che domina Torino dalle colline di fronte alla città, si trovano i vigneti metropolitani gestiti dalla Cantina Balbiano di Andezeno (TO) che ha qui impiantato la Freisa.

VIGNA DELLA REGINA

La “Vigna della Regina” è un progetto di Luca Balbiano, che ha voluto riportare a Torino la vigna anticamente presente nella Villa e via via scomparsa. La scelta su quale vitigno impiantare è ricaduta sul Freisa di Chieri, una varietà storicamente presente nel territorio torinese e nelle sue colline. Ed è così che dal 2011 “Vigna della Regina” dà il suo Freisa di Chieri, una versione limitata e rara di questo vitigno, le cui viti si affacciano direttamente sul centro storico di Torino e sulla famosa Mole Antonelliana.

Veduta di Torino da Vigna della Regina
Veduta di Torino da Vigna della Regina

Villa della Regina è sempre visitabile (clicca QUI per tutte le info) mentre “Vigna della Regina” lo è solo in determinati periodi dell’anno e in occasioni particolari o eventi organizzati da Cantine Balbiano (trovi Balbiano sui social, Facebook e Instagram).

Se Vigna della Regina è qualcosa che la maggior parte delle città non ha e che pone Torino su un piano diverso e unico – quello delle vigne metropolitane – vi è altresì una schiera di enoteche e ristoranti da fare invidia anche alle città più “blasonate”.

Sono locali perlopiù storici che riflettono e ripropongono in chiave contemporanea il passato della città. Molti di questi luoghi in cui ci si può immergere in atmosfere retrò oppure moderne, possono vantare frequentazioni importanti, presenti e passate.

A fare da cornice – e che cornice – troviamo piazze, vie, corsi, monumenti, edifici, parchi; una moltitudine di elementi che ci riportano indietro nel tempo, a quando la FIAT ancora non c’era e le strade – molte diventate pedonali – erano popolate dalle persone che camminando si godevano la città.

Allora incamminiamoci anche noi, a piedi, per godere di Torino in ogni suo aspetto e sfumatura.

ENOTECHE A TORINO

Passeggiare per il centro di Torino ed imbattersi in un’enoteca dove bere del buon vino è più facile di quanto si possa immaginare.

Le enoteche, intese sia come luoghi dove degustare vino che dove comprarlo, solitamente hanno una lunga storia da raccontare e molte etichette da proporre all’avventore.

Torino, per la sua posizione privilegiata a due passi dalle Langhe e dal Monferrato, offre una vasta selezione di vini e di produttori langaroli e monferrini, ed è quasi impossibile imbattersi in un vino scadente.

Ovviamente il Piemonte ha dalla sua una tradizione vitivinicola di prim’ordine, e Langhe e Monferrato sono in ottima compagnia: nelle carte del vino che ti verranno proposte si possono trovare produttori del Roero (piccola regione vitivinicola incastrata tra Langhe e Monferrato), dell’Alto Piemonte (provincia di Novara) e Domodossola, della provincia di Torino (Canavese e Colline Torinesi).

In generale comunque non mancheranno le altre regioni italiane e, in misura minore, le altre nazioni produttrici di vino: in primis i cugini d’oltralpe, la Spagna e, in qualche caso, gli stati extra-comunitari come quelli del sudamerica, Cile e Argentina.

Diciamo così: in media, un 60% circa dei vini presenti in carta è di origine piemontese, il resto varia a seconda del locale in cui ti trovi e di chi ha selezionato i vini da proporre alla clientela.

Quindi, se non sei di Torino o comunque piemontese, ti consiglio di bere vino autoctono, soprattutto perché accompagna meravigliosamente la cucina tradizionale della regione.

Dopo questa interessante introduzione, quali sono le enoteche dove degustare questo ottimo vino?

Per risponderti, ti rimando ad un articolo che ho scritto qualche mese fa e che si intitola: “LE 8+1 MIGLIORI ENOTECHE DI TORINO, DOVE DEGUSTARE UN BUON BICCHIERE SOTTO LA MOLE” (per leggerlo puoi cliccare il titolo o l’immagine dell’articolo).

le migliori 8+1 enoteche di torino
clicca qui

Qui trovi anche la mappa in cui ho riportato i locali descritti nell’articolo.

Si tratta dei luoghi sacri delle degustazioni torinesi, locali capaci di lasciarti un ricordo direi indelebile della città, al pari della Mole Antonelliana o di Piazza San Carlo.

RISTORANTI A TORINO

Il capitolo ristoranti, quando si tratta di una città di notevoli dimensioni come Torino, è quanto mai complicato.

L’offerta è considerevole, sia per qualità che per varietà, dove la tradizione gastronomica piemontese occupa sicuramente un posto d’onore ma lascia sufficiente spazio per le cucine di altra provenienza, sia italiana che internazionale.

Dagli immancabili antipasti (ce n’è per tutti i palati), ai primi, ai secondi ed ai contorni per finire con i dolci: alla cucina piemontese non manca davvero nulla.

A Torino potrai trovare la qualità tanto nelle osterie popolari quanto, ovviamente, nei locali stellati (sono una decina): un fil rouge sensoriale che mette d’accordo tutti e dà l’idea di quanto Torino sia accogliente e “gustosa”.

Ecco la nostra selezione di ristoranti, dove mangiare e bere diventa esperienza.

GASTRONOMI(A)TIPICA

Il ristorante di Beppe Rambaldi (quello della famosa Gastronomia Urbana di Alba) è tipico perché propone piatti della tradizione (piemontese ma anche italiana) e allo stesso tempo atipico perché ha scelto di puntare sul take-away di qualità a prezzi decisamente contenuti.

Vale la pena fare cinque minuti allontanandosi dal centro storico (è appena dietro la stazione FS di Porta Susa) per andare a provare le preparazioni e gli abbinamenti enoici proposti in una carta dei vini da circa 900 etichette.

Info utili:

Via Principi d’ Acaja 40 bis – tel. 011 191 727 95 – orario ristorante 12.30-17/20-23.30 – orario gastronomia: 10.30-20 chiuso domenica e lunedì

BER ENOTECA – BARBERA E RUBATÀ

Un inno alla piemontesità che parte dal nome, essendo uno (il Barbera) il vitigno più piemontese in assoluto oltre al Nebbiolo, e gli altri (i grissini rubatà) uno dei simboli gastronomici e tradizionali di Torino.

Siamo in zona Cit Turin, il quartiere alle spalle di Porta Susa, elegante nei suoi palazzi in stile liberty ed i suoi viali alberati.

Le preparazioni della chef Annalisa sono curate e ti conducono in un viaggio che parte dal Piemonte e arriva lontano, nel tempo e nello spazio.

Info utili:

Via Giambattista Gropello 21 – tel. +39 328 043 1744 – orario: 17.30-23 chiuso la domenica

FIORFOOD BISTROT

Togliamo subito ogni dubbio. Sì, è il ristorantino firmato COOP. Ma, ci tengo a dire, un signor ristorantino, dove il vezzeggiativo si riferirebbe alle modeste (e neanche tanto…) dimensioni della sala.

Siamo nella Galleria San Federico, uno dei luoghi più belli e sottovalutati di Torino, tra Piazza San Carlo e Via Roma, nel centro che più centro non si può.

La cucina, che utilizza materie prime di gran qualità, è quella piemontese con un occhio di riguardo ai piatti tipici dell’Italia che tutti conosciamo.

Con un dettaglio non trascurabile, anzi due. Si mangia e si beve bene, con vini di qualità sopra la media, e si paga il giusto.

Info utili:

Galleria San Federico 26 – non serve prenotare – orario: 12:00-14:30 / 18:00-22:30 tutti i giorni

LA FARCIA – SAPORI TRA IL PANE

Se sei un appassionato di panini, questo è il posto che fa per te. Anzi, i posti, perché sono tre, sparsi nel centro di Torino.

Sono i cosiddetti panini gourmet, ma lo sono davvero, e la farcitura è qualcosa di veramente squisito. 

Un fast food piemontese (cuneese, per essere precisi) basato su ottima materia prima e che propone anche qualche piacevole dolce, biscotti, conserve salate e dolci.

La sede di Via Bertola, a due passi da Piazza Solferino e Piazza Castello, rappresenta la declinazione della Farcia con cucina; qui troverai una piccola selezione di panini ma soprattutto una carta di specialità piemontesi di produzione artigianale, come gli iconici ravioli del plin. 

Info utili:

1) Via Cesare Battisti 5

2) Via Bertola 23F – tel. 011 897 8869 –  orario: LUN – SAB 12.00 – 15.00, MERC – SAB 19 – 22 

3) Via Rattazzi 11H – tel. 011 1893 1404 – orario: LUN-SAB 8-22, DOM 11.30 – 20

DEL CAMBIO – 1 stella Michelin

Non sono il tipo da ristorante stellato, ma in questo caso faccio un’eccezione. 

Del Cambio è uno di quei ristoranti che se sei nato a Torino (come me) ne hai sempre sentito parlare, e la stella Michelin è arrivata dopo la riapertura del 2014 e l’arrivo dello chef Matteo Baronetto.

Il ristorante si trova nel centro di Torino in Piazza Carignano, proprio di fronte a Palazzo Carignano, che fu la sede del Parlamento Subalpino e successivamente del primo Parlamento del Regno d’Italia (consiglio la visita).

La cucina Del Cambio è una cucina colta ma senza quella spasmodica ricerca dell’unicità e della singolarità nelle preparazioni. 

Le materie prime tradizionali della regione si combinano per formare dei piatti nuovi ma con un rimando sempre alla tradizione.

La stella Michelin garantisce, oltre alla qualità, un certo range di spesa non proprio economico, ma la spesa vale sicuramente l’esperienza, unica nel suo genere.

Accanto, vi è poi la Farmacia Del Cambio, che farmacia non è bensì una boutique/laboratorio del gusto dove è possibile gustare ed acquistare delicata pasticceria e prodotti Del Cambio (ristorante) rivisitati da Matteo Baronetto.

Info uitili:

Piazza Carignano 2 – Torino – tel. 011 546690 – orario: martedì-sabato 12.30-14.30 e 19.30-22.30 / domenica 12.30-14.30

COMBO

Dal Cambio al Combo è un attimo. Passiamo da un’atmosfera in stile Ottocento Sabaudo ad una industrial, all’interno di una ex caserma dei Vigili del Fuoco con spazi enormi, tutta colori bianchi, cemento, legno, ferro e luce che arriva dai finestroni su Corso Regina, a due passi da Porta Palazzo (o Porta Pila, come è conosciuta tra gli autoctoni torinesi).

È il posto del brunch e del lunch, del dinner e dei drinks al bar; se c’è un locale dove sentirsi in Europa è proprio il Combo. Che poi è l’anima di Porta Pila, melting pot di etnie diverse e amalgamate tra loro.

E Porta Pila la si ritrova nei piatti del Combo, con un tocco di Piemonte e tanta cucina del mondo; dai crostoni agli spiedini, dal pesce alla griglia ai burger, qui puoi trovare davvero di tutto in salsa contemporanea internazionale.

Info utili:

Corso Regina Margherita 128 – tel. 011 0888210 – orario: domenica-giovedì 07-23 / venerdì e sabato 07-12

ANTONIO CHIODI LATINI

Se stai cercando un’esperienza alternativa, volta a scoprire le varie strade che può prendere la cucina vegetale, allora devi assolutamente andare da Antonio Chiodi Latini. 

Quello che Joya è per Milano, Chiodi Latini è per Torino, con la differenza che nel locale torinese si tratta solo ed esclusivamente di materia prima vegetale.

Una filosofia nuova ma che a Torino spopola, a vedere il numero di locali “vegan” sparsi per la metropoli. 

Chiodi Latini è l’alta cucina che utilizza legumi, verdure, pasta e frutta, sapientemente cucinati e, talvolta, mescolati tra loro per creare un mix che sa di futuro. 

Materie prime stagionali, prodotti non raffinati, il giusto grado di maturazione ed il modo corretto di trattare i prodotti della terra: è questa la filosofia di Chiodi Latini.

Info utili:

Via Bertola 20 – tel. 011 026 0053 – orario: martedì-sabato 12.30-14.00 / 19.30-21.00

CHICCHE GASTRONOMICHE (E NON) A TORINO

Veniamo dunque ai negozi dove poter incontrare i prodotti e le preparazioni tipiche di Torino e del Piemonte. 

Come per i ristoranti, anche in questo caso la varietà e la qualità non mancano, così come la quantità espressa in numero di negozi sparsi per il territorio cittadino.

Panetterie, gastronomie, pasticcerie, cioccolaterie, sfizioserie varie. A Torino non manca davvero niente, basta aver voglia di camminare e lasciarsi un po’ andare tra le sue vie perpendicolari del centro.

NUVOLA LAVAZZA

Inizio dalla Nuvola Lavazza che proprio una chicca gastronomica non è, almeno non nel senso che si potrebbe pensare. È altresì un luogo che, chi visita Torino, non può mancare, una tappa obbligata come la Mole.

Nuvola è il nuovo quartier generale di Lavazza a Torino, inaugurato nel 2018. Con i suoi 30mila metri quadri, Nuvola Lavazza ridisegna il perimetro nel quartiere Borgata Aurora, tra via Bologna, largo Brescia, corso Palermo e via Ancona, mantenendo l’architettura industriale esistente. Con il suo Museo, la Piazza e lo spazio eventi La Centrale, è pronta a farti scoprire un nuovo modo di vivere Torino.

Descriverlo brevemente è impossibile, basti pensare che in quest’area si trova il Museo Lavazza (bellissimo e interessantissimo), uno spazio per gli eventi, il Bistrot e Condividere, uno dei ristoranti stellati Michelin di Torino, diretto dallo Chef Federico Zanasi.

Info utili:

Via Bologna 32

ALLA VECCHIA MANIERApanetteria, pasticceria, biscotti

Nata nel 1978 come panetteria e girovaga in vari quartieri di Torino, Alla Vecchia Maniera ha trovato il suo posto nel mondo nell’attuale sede dietro a Piazza Statuto, dove possiede anche il laboratorio da cui sforna le delizie che prepara quotidianamente.

Il motto “gusto italiano da nord a sud” la dice lunga sulle tipologie di biscotti e dolci preparati artigianalmente: cavallo di battaglia è il savoiardo, seguito dalle paste di meliga, i torcetti canavesani ed i baci di dama. Ma anche cantucci, anicini, buccellati siciliani e per Natale il panettone.

Il pane, sfornato fresco ogni mattina, è preparato con farine italiane, lievito madre e con lievitazione naturale.

Info utili:

Via Filippo Juvarra 20/c

I BAR DI TORINO

Se c’è un’istituzione a Torino questa è rappresentata dai suoi bar. Solo a percorrere il tragitto da Piazza Vittorio Veneto a Piazza Carlo Felice (Porta Nuova) passando da Via Po, Piazza Castello e Piazza San Carlo (circa 2,5 km) se ne incontrano molti e tutti storici.

Allora come non citare il Caffè Al Bicerin, il Caffè Platti 1875, il Caffè Fiorio 1780, il Caffè Baratti & Milano, il Caffè San Carlo, il Caffè Torino, il Roma già Talmone, il Caffè Mulassano (li trovi tutti nella mappa).

Questi otto bar – o caffè che dir si voglia – rappresentano la storia della città, perché molti hanno aperto i battenti e le caffettiere nel XIX secolo o giù di lì, hanno visto l’Unità d’Italia o addirittura se ne è parlato al loro interno, come, per esempio, faceva Cavour al caffè Florio di Via Po.

Questi caffè sono indubbiamente una parte imprescindibile dell’offerta turistica di Torino, ma sappi che l’esperienza ha un costo, e spesso è elevato. Motivo per cui il mio consiglio è di farci un salto e se non vuoi ritrovarti a pagare un conto che potrebbe sembrare esagerato, consuma al bancone. Di solito i prezzi vengono maggiorati se consumi seduto al tavolino.

Resta il fatto che un cappuccino seduti nelle sale interne barocche o, per esempio, nella splendida Piazza San Carlo, è un’esperienza che vale il costo (salato…) del biglietto.

IL MERCATO DI PORTA PALAZZO

Il mercato di Torino è quello di Porta Palazzo. Non l’unico, ovviamente, ma quello più famoso nonché uno dei più grandi d’Italia. E anche lui, neanche a dirlo, storico in quanto “vivo” dal 1835 in Piazza della Repubblica.

Andare al mercato di Porta Palazzo deve essere un piacere e non una necessità, perché deve essere vissuto come un’avventura e un’esperienza. Pertanto è meglio farlo in un giorno infrasettimanale (domenica è chiuso e lunedì vive degli avanzi del sabato) e soprattutto farlo con calma, per studiare le persone che lo popolano, al di qua e al di là delle bancarelle.

Si trova di tutto, dall’abbigliamento ai casalinghi agli alimentari e tutto a prezzo veramente economico. Qui troverai le primizie ma anche i presidi slow-food (come il peperone di Carmagnola), i prodotti alimentari etnici e quelli delle montagne piemontesi.

Come San Salvario, anche il mercato di Porta Palazzo è un crocevia di etnie diverse, colori e dialetti di ogni parte del mondo.

Se invece ci andrai di sabato, un ulteriore vantaggio di andarci questo giorno è la vicinanza col mercatino delle pulci del Balon, che per chi visita Torino (ma anche per chi ci vive) è una meta da circoletto rosso. Il mercato parte dai confini di Piazza della Repubblica e arriva fino all’Arsenale della Pace, e ci si può trovare letteralmente di tutto. 

DOVE DORMIRE A TORINO

Booking.com

Spero che i miei consigli ti siano utili, fammi sapere scrivendomi un’email a info@ilnomadedivino.com

Buon weekend di vino a Torino!
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