VIGNE METROPOLITANE: PARIGI, VIENNA, TORINO

di Cristian
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Nell’immaginario collettivo le metropoli sono quei luoghi dove vive e lavora un gran numero di persone; di fatto sono spesso frenetiche, veloci, trafficate, senza verde e con una gran quantità di cemento.

In uno scenario del genere un vigneto sembrerebbe impossibile, perché una vigna è l’esatto opposto di come vediamo le metropoli: è lento perché segue i ritmi della natura e pertanto non tollera la frenesia, ovviamente non conosce il traffico se non quello delle persone che lo animano durante la vendemmia, è verde ma non solo (avete presente lo spettacolo delle vigne d’autunno?), e soprattutto non tollera il cemento.

Quello delle vigne metropolitane è un tema che ultimamente sta interessando molte città, italiane ed europee, perché rappresenta un elemento di discontinuità verso le metropoli tradizionali e, soprattutto, attira quel turismo che ai giorni nostri è sempre più affamato, o per meglio dire assetato, di storie di vino.

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In Europa al momento sono tre le vigne metropolitane che hanno dato vita ad un network che punta alla collaborazione per la promozione dei rispettivi vigneti e dei propri vini: Parigi con Clos-Montmartre, Vienna con i suoi quasi 700 ettari vitati ed infine, ultima arrivata, Torino, che con il vigneto di Villa della Regina rappresenta l’unica vigna metropolitana in Italia.

Un itinerario virtuale lungo quasi 1800 km, necessario però per ammirare questi tre esempi unici dove la peculiarità è rappresentata dalla singolare convivenza tra le tradizioni vinicole trapiantate all’interno del territorio metropolitano.

Tre metropoli dunque – Parigi, Vienna e Torino – con i loro rispettivi vigneti. Vediamole.

PARIGI

Vigne Metropolitane: Clos-Montmartre

All’interno del 18° arrondissement, quello dove sorge Montmartre, troviamo la vigna conosciuta come Clos-Montmartre.

Dolcemente adagiati all’ombra della Basilica del Sacré-Cœur sorgono i quasi 1600 mq della vigna cittadina. La storia del vigneto inizia nel XII secolo, quando sulla collina (la cosiddetta butte) di Montmartre fu eretta un’abbazia benedettina; abbazia che andò distrutta durante la rivoluzione francese, mentre il vigneto fu miracolosamente risparmiato.

Non ebbe invece la stessa fortuna all’inizio del XX secolo quando tutte le viti del vigneto furono annientate dalla fillossera. È solo verso gli anni 30 del Novecento che un artista parigino, Francis Poulbot, invia una petizione ai governanti per ripristinare la vigna di Montmartre; i governanti di allora diedero il loro assenso e fu così che nel 1933 il vigneto tornò in vita.

Ai giorni nostri in questo fazzoletto di terra sono coltivate viti di Gamay e Pinot nero che annualmente danno origine a circa 1500 bottiglie da mezzo litro e che ogni anno vengono messe all’asta per beneficienza durante la Fête des vendanges de Montmartre, nel mese di ottobre.

VIENNA

Vigne Metropolitane: Vienna

Con i suoi 700 ettari, Vienna detiene il primato della metropoli europea con più terreno vitato.

La storia dei vigneti viennesi è lunga ma meno complessa dei cugini di Clos-Montmartre. Già l’Imperatrice Sissi amava degustare il vino prodotto nelle vigne della sua residenza estiva, quel Castello di Schönbrunn appartenuto agli Asburgo.

I vigneti oggigiorno sono perlopiù situati nella zona nord di Vienna, nel distretto di Döbling. I vini prodotti sono talmente pregiati da aver ottenuto la Denominazione di Origine (DAC in austriaco) ed il vino di punta è il Wiener Gemischter Satz.

Vino storico della tradizione viennese, è ottenuto con un procedimento particolare ed insolito, dal momento che varietà diverse di uva ma provenienti dalla medesima vigna vengono vendemmiate insieme ed assemblate durante la vinificazione e l’affinamento.

Grazie all’impegno ed alla costanza di sei vignaioli che hanno deciso di unire le loro forze, è nato il progetto WienWein, con l’intento di tutelare e promuovere questo famoso vino viennese.

TORINO

Vigne Metropolitane: Villa della Regina

Nella capitale piemontese si trova uno dei due vigneti metropolitani italiani (l’altro è a Napoli) facente parte del network europeo delle vigne metropolitane.

Situato sulle colline che si estendono sulla riva destra del fiume Po, all’interno del magnifico scenario della Villa della Regina, questa vigna ha rivisto la luce solo negli ultimi anni in seguito ad un massiccio restauro della Villa e dei terreni attigui.

Come suggerisce il nome, è appartenuta alla regina Anna d’Orleans, moglie del re Vittorio Amedeo II che nel Seicento affidò a Filippo Juvarra gli studi per la sua costruzione.

Dopo anni di abbandono, il ripristino della vigna è stato affidato all’Azienda Vitivinicola Balbiano, che dopo vari studi sui vitigni da impiantare ha optato per la varietà Freisa di Chieri, facendo la prima vendemmia nel 2009 con conseguente commercializzazione.

Parigi, Vienna e Torino sono le città che per prime hanno intuito i benefici, sociali, economici e culturali che le vigne metropolitane possono apportare alla collettività, specie se situate all’interno del perimetro metropolitano, luogo della vita di tutti i giorni così come del turismo.

Un turismo che si estende così anche agli amanti del vino che potranno ammirare lo splendore delle vigne in un inedito contesto urbano.

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