Parlare delle Langhe significa parlare soprattutto di vino. Storicamente, geograficamente, socialmente e culturalmente queste colline nel sud del Piemonte sono legate a questo prodotto della terra che, come in rare altre parti del mondo, ha qui trovato un mix favorevole di elementi che hanno nel vino il loro comune denominatore.
Elementi come terreno, esposizione, condizioni climatiche e, ultima ma non meno importante, la mano dell’uomo, fanno di queste terre un luogo unico ed irripetibile, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Riconoscimento arrivato nel 2014 che testimonia una bellezza paesaggistica senza uguali, dove gli elementi sopra citati svolgono il ruolo di assoluti protagonisti nella produzione enologica.
Una produzione preziosa perché i vini prodotti nelle Langhe hanno un valore inestimabile. Non parlo di quello economico, ma del valore del lavoro che negli anni è stato fatto per far conoscere ed apprezzare i vini di queste terre in tutto il mondo.
Un binomio, Langhe e vino, perfetto ed inscindibile dal momento che l’uno senza l’altro risulterebbero inevitabilmente incompleti, come se alla sinfonia n. 9 di Beethoven togliessimo tutta la parte dedicata al coro ed agli strumenti principali.
Scrivere un itinerario enoturistico nelle Langhe è stato un esercizio stupendo ed allo stesso tempo complicato. Se da un lato vi è il divertimento nello scrivere di paesaggi e cantine indimenticabili, dall’altro vi è il rammarico profondo nel dover tralasciare qualcosa. Per questo ci teniamo a dire che questa non è una classifica delle cantine, né tantomeno rappresenta un ideale indice di gradimento risultante da una qualsivoglia indagine di mercato.
Semplicemente sono le cantine che, durante i nostri vari pellegrinaggi enoici, abbiamo avuto modo di conoscere da vicino, parlando con le persone e degustando i loro vini. A volte le abbiamo scelte con criterio ed a volte visitate per pura casualità, ma comunque ci hanno lasciato tutte un ricordo che tuttora persiste, nella mente così come nelle papille gustative.
Quindi…siete pronti? Partiamo! (qui una mappa con i paesi, le cantine ed i posti dove dormire citati nell’itinerario).
BAROLO
Iniziamo il tour dal paese che dà il nome a quello che forse è il vino più famoso delle Langhe (insieme ad un altro che visiteremo più avanti). Qui la Marchesa Falletti di Barolo – al secolo Juliette Colbert – inventò il vino Barolo ed oggi, nella palazzina in cui visse per un certo periodo, ha trovato dimora il Museo del Vino WiMu. Vi è inoltre un altro museo particolare e molto interessante, quello dei cavatappi. Di entrambi ne parliamo qui. Tra le cantine presenti nel territorio di Barolo, segnaliamo:
- Marchesi di Barolo Cantina storica (ma quale non lo è!?) di Barolo, fondata da Pietro Abbona nella seconda metà dell’Ottocento. Bellissime le cantine, dove si “respira” l’atmosfera degli anni passati. Visite su prenotazione – tutti i giorni dalle 10.30 alle 17.30 – telefonando al 0173 564491 oppure 0173 564419.
- Barale Fratelli Fondata nel 1870 dal bisnonno dell’attuale proprietario, Sergio Barale. Storia e modernità trovano qui il giusto equilibrio, e la tradizione si amalgama con nuovi sistemi biologici utili per una coltivazione ecosostenibile. Visite su prenotazione – aperto tutti i giorni – al numero 0173 56127.
- Scarzello Giorgio e Figli Generazioni di vitivinicoltori hanno preceduto Federico, attuale proprietario dell’azienda. Passione e determinazione sono la realtà odierna, accompagnati da uno spirito moderno che non dimentica le tradizioni di chi prima di lui ha condotto questa cantina. Visite su prenotazione – aperto tutti i giorni – al numero 0173 56170.
Dove dormire a Barolo
Barolo Rooms Affittacamere. Situato nel centro di Barolo, a pochi passi dal castello, il Barolo Rooms propone un ristorante tradizionale che serve piatti della cucina locale e organizza degustazioni enologiche nelle cantine.
CASTIGLIONE FALLETTO
Di origini romane, il paese è dominato dall’imponente fortezza quadrangolare e mantiene la sua conformazione medievale. Per secoli fu sotto la signoria dei Falletti, dai quali deriva il nome attuale. Da visitare in paese la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo in stile romanico, la Cappella di Sant’Anna ed il citato Castello medievale di Castiglione Falletto. Nel territorio di Castiglione Falletto segnaliamo le cantine:
- Gigi Rosso Cantina di recente formazione, anni 70 del Novecento, viene gestita oggi dal figlio di Gigi Rosso, Maurizio. Insieme al padre, che garantisce il proseguimento della tradizione, Maurizio punta alle nuove tecnologie ed ai gusti contemporanei. Le visite sono su prenotazione dal lunedì al sabato, al numero 0173 262369.
- Sordo Giovanni Giorgio ha raccolto l’eredità da papà Giovanni, fautore della svolta che diede all’azienda l’impronta attuale. Molto belle la cantine, moderne ma con un tocco retrò che ci riporta agli inizi del Novecento quando è iniziata la storia della cantina. Visite su prenotazione – aperto tutti i giorni – al numero 0173 62853.
Dove dormire a Castiglione Falletto
Le Torri Hotel. Dotato di un piacevole cortile e di un giardino panoramico affacciato sui vigneti, la struttura offre varie tipologie di sistemazioni, dalla camera con balcone, alle suites, ad appartamento con due camere per le famiglie.
LA MORRA
Fondata tra il XII ed il XIII secolo, La Morra diventa da subito un feudo della famiglia Falletti. Da visitare a partire da Piazza Castello, nel centro del paese, da cui si può godere di un panorama di rara bellezza. Simbolo di La Morra è la Torre campanaria, eretta intorno al 1710 al posto del castello proprietà dei Falletti. Le cantine in zona che vi proponiamo parlano al femminile, a dimostrazione del fatto che la declinazione del vino non è esclusivamente maschile:
- Aurelio Settimo È Tiziana, figlia di Aurelio, a gestire oggi l’azienda. La prima etichetta di Aurelio Settimo è datata 1974, anno che si può definire di nascita della cantina. Dal 1974 ad oggi molte cose sono cambiate, ma non la passione con cui Tiziana porta avanti il nome di questa rispettabilissima cantina. Visite su prenotazione, da Lunedì a Sabato, orario 9-12/15-17, chiamare 0173 50803.
- Agricola Gian Piero Marrone Gian Piero insieme alla moglie Giovanna ed alle figlie Denise, Serena e Valentina, gestisce questa cantina attiva da quattro generazioni. L’enologa è Valentina, la quale ha curato i vini della selezione “Le Dame” in onore delle tre sorelle. Le visite sono su prenotazione – aperta tutti i giorni – chiamando il numero 0173 509288.
Dove dormire a La Morra
Blueberry Rooms. Nel centro del paese, questa struttura, interamente coperta da wi-fi gratuito, vanta un buonissimo rapporto qualità-prezzo rispetto alla media della zona.
MONFORTE D’ALBA
Qui sono state trovate tracce dell’uomo risalenti al neolitico ed il suo nome attuale deriva da Mons Fortis, che nel Medioevo era il castello posto in cima alla collina e circondato da poderosa mura. Il centro storico, che ruota intorno alla torre Campanaria, è stato recentemente restaurato ed una passeggiata per le sue ripide vie ci riporta indietro di qualche secolo. In questa zona le cantine sono tra le più antiche, potendo contare sulla presenza di numerosi cru di questa denominazione; noi vi proponiamo:
- Parusso Armando Tiziana e Marco sono i figli di Armando che nei primi anni ’70 del Novecento iniziava a vinificare le uve apponendogli una propria etichetta. Una storia “contadina” quella di Parusso e che loro orgogliosamente portano avanti, facendo in modo che i vini rispecchino sempre le loro radici. Le visite sono su prenotazione – tutti i giorni – chiamando il numero 0173 78257.
- Azienda Agricola Franco Conterno Franco, con la moglie Vilma ed i figli Andrea e Daniele, gestisce questa rinomata azienda langarola, che sorge in località Bussia; Sciulun è l’antico nome della cascina all’interno della quale Franco vinifica i suoi vini. Una viticultura tradizionale alla quale è affiancata una moderna gestione delle vigne, dove viene preferito un trattamento naturale di inerbimento piuttosto che l’uso di diserbanti. Visite dal lunedì al sabato su prenotazione al numero 0173 78627.
Dove dormire a Monforte d’Alba
Anfiteatro Apartments. Con affaccio sulle colline delle Langhe, l’Anfiteatro Apartments offre appartamenti moderni, piscina e centro fitness, ampi spazi esterni con un giardino, una terrazza solarium e lettini prendisole. Gli alloggi dispongono di angolo cottura e sono tutti dotati di un balcone con viste sulla campagna piemontese.
BARBARESCO
Antico borgo situato nelle colline ad oriente, nella zona opposta a quelle del Barolo. Qui è nato l’omonimo vino, partito in sordina ma che ha presto colmato il gap che lo divideva dal fratello langarolo. La DOCG comprende anche i limitrofi territori nei comuni di Treiso e Neive, oltre che la piccola frazione di Alba San Rocco Seno d’Elvio. Il borgo ruota intorno alla antica Torre Medievale ed all’Enoteca Regionale del Barbaresco, ricavata nella Chiesa sconsacrata di San Donato. Anche in questa parte di Langhe le cantine sono tante ed alcune altisonanti, quelle che noi vi proponiamo sono:
- Produttori del Barbaresco Nata ufficialmente nel 1958 da un’idea del parroco di allora, Don Fiorino Marengo, che volle far rinascere quella che fu la cantina sociale chiusa negli anni ’20. Riunì allora una ventina di agricoltori fondando questa prestigiosa cantina cooperativa, che oggi conta 50 membri e più di un centinaio di ettari coltivati a Nebbiolo. La cantina è visitabile su prenotazione al numero 0173 635139.
- Azienda Agricola I Paglieri Azienda storica della denominazione. Questa cantina, oggigiorno gestita da Luca Roagna, porta avanti un discorso legato alla naturalezza del vino che si sviluppa sia in vigna che in cantina e riassunto in quello che viene definito il “manifesto Roagna”. Qui il Barbaresco è nudo, spoglio di ogni lavorazione superflua che ne oscurerebbe i naturali sentori. Le visite sono su prenotazione al numero 0173 635109.
Dove dormire a Barbaresco
Locanda Rabaya’. Offre un ristorante molto carino, la connessione WiFi gratuita e un parcheggio privato in loco incluso nella tariffa. Camere silenziose e ben arredate in cui sentirsi come a casa.
Per concludere al meglio il nostro tour, ad Alba nel periodo tra Ottobre e Novembre si svolge la “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco”, un appuntamento imperdibile per gli amanti di questa prelibatezza. È usato in molti piatti della tradizione langarola ed il piatto più conosciuto ed emblematico sono i classici tajarin al burro con una abbondante grattata di tartufo. Senza dimenticarci del vino ovviamente, Barolo o Barbaresco che sia, i cui profumi dalle mille sfumature ben si abbinano con la potenza aromatica del tartufo bianco.
Come avrete potuto intuire, un itinerario nelle Langhe offre una miriade di spunti, che siano paesaggistici o enoici, e valgono sempre il viaggio per arrivarci, per quanto lungo sia. Una volta giunti si ha la sensazione di essere entrati dentro un quadro, dove però non sono solo gli occhi a goderne ma tutti i cinque sensi, stimolati da una bellezza e da una bontà difficilmente riscontrabili in qualsiasi altra parte del mondo.