L’ITINERARIO DEL CAGNULARI AD ALGHERO E DINTORNI

di Cristian
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È una varietà strana e difficile, il Cagnulari, queste sono state le parole dei vignaioli che abbiamo incontrato nel nostro recente viaggio in Sardegna alla scoperta di questo intrigante vitigno autoctono.

Ma come tutte le cose che all’inizio ti fanno sudare, e non poco, poi sono sempre in grado di regalarti soddisfazioni immense.

È il caso del Cagnulari, arrivato in Sardegna “probabilmente” importato dagli spagnoli nel periodo della dominazione Aragonese; probabilmente perché in alcuni siti nuragici della Nurra, la sub-regione agricola nel nord-ovest della Sardegna, sono stati ritrovati contenitori al cui interno erano “sopravvissuti” dei vinaccioli vecchi di varie migliaia di anni. 

Questo ritrovamento pone un interrogativo a cui gli storici della vitivinicoltura stanno cercando di dare una risposta, ovvero capire in quale direzione il flusso di questo vitigno si sia mosso, se dalla Spagna verso la Sardegna o viceversa.

Nell’attesa di trovare la soluzione a questo “enigma” storico, il Cagnulari oggigiorno si dona a noi in tutta la sua intrigante personalità.

Come ampiamente sottolineato da chi lo vive tutti i giorni, in vigna come in cantina, il Cagnulari è una varietà tutt’altro che semplice, a partire dalla sua gestione nel vigneto.

Una complessità che continua in cantina, dove le pratiche di vinificazione ed affinamento devono essere svolte con molta attenzione e seguendo un preciso modus operandi, pena la non riuscita del vino.

La zona vocata a questo tipo di vitigno è quella del Sassarese, con il paese di Usini a fare da “capoluogo” storico; ed infatti è proprio quello che, stando a vari documenti del passato, viene riconosciuto come il paese in cui  “si fa il vino buono”.

È una zona che presenta condizioni pedoclimatiche particolari, dal suolo calcareo all’altitudine dei rilievi che non supera i 250m slm, in grado di dare al Cagnulari tonalità e sfumature caratteristiche a seconda del posizionamento di un vigneto.

Si tratta dunque di un vitigno antico ma riscoperto ed apprezzato dal grande pubblico solo negli anni più recenti. Il merito e la nostra riconoscenza sono indirizzati a quei pochi vignaioli che negli anni ‘70 si sono accollati il rischio di coltivare prima e vinificare in purezza poi questa varietà, fino ad allora usata esclusivamente come vino da taglio per dare colore al Cannonau.

Le cantine che oggi coltivano il Cagnulari non sono molte, considerato che al di fuori della sua zona di elezione non riesce a dare dei risultati soddisfacenti.

L’itinerario che abbiamo sviluppato ne comprende cinque, tutte nei dintorni di Alghero, pertanto il soggiorno in questa bellissima città dalle sfumature catalane risulta essere la scelta migliore.

Nel nostro viaggio alla scoperta del Cagnulari, abbiamo avuto modo di apprezzare l’impegno e la costanza con cui questi produttori portano avanti il proprio progetto e la propria cantina.

Impegno e costanza che si traducono in un lavoro infaticabile, sorretto dalla passione per questo mestiere che aumenta esponenzialmente con l’aumentare del gradimento del Cagnulari, sia a livello nazionale che internazionale.

Un gradimento che non fa che confermare quanto il rischio legato alle incertezze su questo vitigno di qualche decennio fa sia stato ben ripagato, e si sia trasformato in soddisfazione per aver fatto qualcosa di importante per il proprio territorio.

Ma è arrivato il momento di partire alla scoperta delle cantine del Cagnulari, quindi…siete pronti?

CANTINE AD ALGHERO E DINTORNI – mappa

Questo itinerario non poteva non partire dalla cantina che è stata tra le prime, se non la prima, a credere nel Cagnulari.

Il suo fondatore, Giovanni Maria Cherchi detto Billìa, è stato uno dei pionieri per la vitivinicoltura sarda quando ancora questa pratica era svolta da pochissime persone.

Il figlio Salvatore, con la collaborazione dell’enologo Piero Cella, guida e gestisce la cantina oggi con la stessa passione con cui Giovanni Maria la creò anni fa.

CHERCHI

Il Cagnulari per Cherchi è un marchio di fabbrica, riconosciuto all’unanimità come il capostipite della famiglia dei Cagnulari sardi di oggi.

Sono quattro i Cagnulari prodotti da Cherchi, tre in purezza ed un blend: il Billìa, in onore del papà, vino prodotto dalle viti più giovani, il Cagnulari Classico, in cui ritrovare le caratteristiche tipiche del vitigno, il Soberanu, vino elevato alla sua massima espressione gustativa e sensoriale, ottenuto dalla selezione di grappoli sovramaturi allevati nelle vigne più vecchie dell’azienda, ed infine il Luzzana, il blend ottenuto con l’altra varietà tipica della Sardegna, il Cannonau, vino che dopo l’invecchiamento in botti di rovere, prosegue l’affinamento in bottiglia per almeno un anno.

Una nota a parte la merita il Tuvaoes, il primo vino prodotto e commercializzato da Cherchi, ottenuto dal Vermentino di Sardegna; è un’etichetta storica della cantina, rappresentativa al pari dei Cagnulari della dedizione di questa famiglia rivolta ai vitigni tipici sardi. Vino strutturato e aromatico, aggiudicatosi nel 1990 i Tre Bicchieri del Gambero Rosso.

Corso di Avvicinamento al Vino

Live (non registrato) da remoto e 1:1. Tre lezioni da due ore circa. Scopri il mondo del vino in tutte le sue principali componenti (vigna, cantina) e le attività di un vignaiolo. Impara a comprendere il vino e a degustarlo. Degustazione guidata a fine lezione.

PARPINELLO

Giampaolo Parpinello, fondatore della cantina, nonostante non sia sardo di origini conosce la vitivinicoltura sarda come pochi altri, essendovi trasferito dal Veneto, subito dopo la leva militare e gli studi di enologia presso la scuola di Conegliano, per non spostarsi più.

Una vita passata tra le vigne di mezza Sardegna, facendo da consulente per le più grandi ed importanti cantine, fino a quando non ha deciso di crearne una tutta sua, puntando sul Cagnulari.

Come Giovanni Maria Cherchi, Giampaolo Parpinello è stato tra i primi a credere in questa varietà, tirandola fuori dal dimenticatoio e ridandole una dignità fino ad allora poco sottovalutata.

La conoscenza del Cagnulari per Parpinello è così profonda da aver sviluppato la convinzione che questa varietà, in fondo, rispecchi le caratteristiche intrinseche del popolo sardo: chiusa ed un po’ spigolosa in principio, ma quando si apre di una generosità come poche altre.

La filosofia aziendale prevede l’utilizzo delle sole varietà autoctone della Sardegna, motivo per cui vengono coltivati il Cannonau, il Vermentino, il Monica ed il Torbato, un’altra varietà interessantissima, bianca, di cui Parpinello è uno dei due produttori al mondo a vinificarla (tranquilli…del Torbato ne riparleremo approfonditamente in un altro articolo).

Il Cagnulari di Parpinello non fa legno, e questo gli permette di trasmettere tutte le note caratteristiche del vitigno, dall’acidità iniziale, ai sentori di frutti rossi maturi con note speziate sul finale. Un vino con un grande potenziale, interessante da provare dopo almeno 5 anni di invecchiamento (parere nostro).

VISITE

Visita guidata in vigna e cantina, su prenotazione almeno 48h prima; degustazione accompagnata da formaggi e salumi, per intolleranze o richieste particolari viene fornito piatto ad hoc.

Contatto email: poderiparpinello.visite@gmail.com oppure compilare form.

DELOGU

L’avventura di Piero Delogu nel mondo del vino inizia con l’acquisizione di un terreno situato di fronte al Nuraghe di Palmavera, nel Parco Regionale di Porto Conte.

La sua passione per il vino ha fatto in modo che quel terreno diventasse subito un vigneto, al quale col tempo se ne sono aggiunti molti altri, al cui centro sorge la cantina situata sulla strada statale 291 tra Sassari e Fertilia, poco distante da Alghero.

Personaggio poliedrico Piero Delogu, appassionato del suo lavoro, dei suoi vini e della sua cantina. Poeta-vignaiolo, le sue etichette hanno nomi che richiamano gli elementi che concorrono alla creazione del vino: DIE, il tempo, IDE, la vite, GEO, la terra ed EGO, l’uomo.

E non solo, perché la controetichetta di ogni vino è personalizzata con una poesia scritta da lui.

Il Cagnulari è l’unico vino che sfugge a questa regola, un modo per differenziarlo e renderlo unico.

Tenute Delogu è una cantina giovane, nata dieci anni fa, e porta con sé i tratti caratteristici della realtà improntata all’innovazione mescolati a quel tanto di tradizione che è sempre saggio non dimenticare.

Così nascono e si evolvono i suoi vini, Cagnulari in testa. La zona dove Piero Delogu ha deciso di impiantare le viti di Cagnulari non è quella di elezione di questa varietà, ma è situata piuttosto lontano da Usini. Nonostante ciò, un’analisi del terreno proveniente da una parcella della sua tenuta ne ha evidenziato la somiglianza, e questo ha rappresentato la molla che l’ha spinto verso il Cagnulari.

Il Cagnulari di Piero Delogu è innanzitutto elegante, con leggere note balsamiche equilibrate da sentori di speziatura e tostatura, mentre in bocca la sua acidità è leggera e lascia spazio ad una lunga e piacevole persistenza.

La proprietà è completata, oltre alla cantina, da un wine resort, le cui camere si affacciano sul giardino o sulla piscina e sono immerse tra i vigneti della tenuta.

VISITE

È consigliata la prenotazione, la visita guidata è seguita da una degustazione a scelta tra quattro diverse tipologie.

Contatto email: info@tenutedelogu.com / telefono: (+39) 345 2862861

Adotta o regala un filare

Puoi scegliere tra l’adozione di un filare in Toscana (Chianti) o in Puglia (Salento). L’adozione del filare dura 12 mesi e può iniziare in qualsiasi momento. L’adottante riceverà:

  • aggiornamenti e approfondimenti mensili via email;
  • il certificato di adozione e verrà apposta la targhetta in legno personalizzata sul filare;
  • n.6 bottiglie di vino prodotto con il vitigno scelto

CHESSA

La famiglia Chessa produce vino da più di 60 anni, da sempre legata ai vitigni autoctoni, in particolar modo il Cagnulari, il Vermentino ed il Moscato.

L’azienda si trova nel territorio di Usini su una collina a circa 250 m slm, la condizione migliore per ottenere un Cagnulari che rifletta le caratteristiche tipiche del vitigno.

Queste caratteristiche si riscontrano anche, e soprattutto, grazie al lavoro manuale svolto prima in vigna, durante la vendemmia, e successivamente in cantina, dove le pratiche restano quelle tradizionali, in parte coadiuvate dalla moderna tecnologia.

I vigneti di età compresa tra i 30 ei 40 anni sono allevati ad alberello o a spalliera bassa. Le produzioni sono molto basse, non superano infatti i 50/60 quintali ad ettaro, e lo straordinario equilibrio creatosi tra pianta e terreno garantisce uve sane e di altissima qualità senza ricorrere a particolari tecniche agronomiche.

Il Cagnulari di Chessa fa parte di una ristretta famiglia composta da quattro etichette, di cui due del “nostro” vitigno, un Vermentino ed un Moscato Passito.

Il primo dei due è un Isola dei Nuraghi IGT, ottenuto da uve Cagnulari in purezza coltivate tra le colline di Usini a 250 m. slm; di colore rosso rubino intenso, all’olfatto presenta sentori di spezie e di piccoli frutti selvatici, in equilibrio con le leggere note vanigliate e tabaccate, in bocca, intenso, persistente ed articolato, si elargisce con note calde e morbide, ricche di sapidità che preludono ad un vino dal carattere fortemente minerale.

Il secondo, Lugherra, è un blend di Cagnulari al 90% con altre varietà autoctone e rappresenta il rosso di punta della cantina; è un vino dalla forte connotazione territoriale, con leggere note del legno di rovere dove una parte del vino viene affinato, in bocca è strutturato e complesso, leggermente tannico ma caldo, avvolgente e con una discreta persistenza.

VISITE

Le visite guidate sono su prenotazione, e si effettuano sia in vigna che in cantina; a seguire la degustazione dei vini della casa, accompagnati da un piatto della tradizione locale.

Contatto email: info@cantinechessa.it oppure compilare il form.

SANTA MARIA LA PALMA

Nata nel 1959, questa cantina cooperativa è diventata, nel corso degli anni, il punto di riferimento dell’intera zona, con oltre 300 soci e circa 700 ettari di vigneto sotto il suo attento controllo.

Si tratta di una grande realtà, ed il visitatore non deve essere tratto in inganno dall’architettura industriale della cantina, giustificata dalla grande quantità di uva conferita ogni anno dai numerosi soci. L’attenzione verso i soci-vignaioli ed il rispetto della tradizione vitivinicola sarda sono le due regole fondamentali rispettate da chiunque vi lavori, al fine di creare un ambiente positivo ed egualitario.

La sostenibilità ambientale è l’altro fiore all’occhiello della cantina, perseguita con costanza e diventata modello a livello non solo nazionale: dai pannelli fotovoltaici sui tetti che garantiscono un apporto di energia elettrica utile ai macchinari al sistema di coibentazione “naturale” derivato dalla lana delle pecore o dalle foglie di posidonia spiaggiate sul bagnasciuga delle spiagge. Il rispetto per l’ambiente passa attraverso scelte, anche coraggiose, come queste.

Il team di agronomi della cantina è quotidianamente in contatto con i soci, e frequenti sono le visite a vari vigneti sparsi per il territorio, al fine di garantire la qualità finale delle uve.

Questa grande disponibilità di uva permette all’enologo di “giocare” con le varietà ed i vini, ed infatti le etichette prodotte sono molte, ma tutte di pari qualità e premiate ai vari concorsi nazionali ed internazionali.

Il Cagnulari rappresenta una fetta importante della produzione di Santa Maria La Palma, sicuramente quello dalle potenzialità maggiori. È presente in quattro etichette: il Cagnulari Le Bombarde, l’Akènta Rosé, una versione Spumante Rosato che è il primo e finora unico ottenuto con il Cagnulari, il Cagnulari DOC, ed il Recònta, Cagnulari Riserva.

Soprattutto le ultime tre rappresentano al meglio sia lo spirito della cantina che il Cagnulari stesso; l’innovazione dell’Akènta Rosè, metodo Charmat da uve Cagnulari, impreziosito da bollicine fini e persistenti, un colore rosa antico ed un sapore leggermente acido ma strutturato, la tradizione del Cagnulari DOC che riflette l’autentico spirito verace del vitigno ed il rispetto per il lavoro agricolo legato al Recònta, un Cagnulari DOC Riserva in cui il Cagnulari si esprime in tutta la sua potenza e complessità.

VISITE

È richiesta la prenotazione, la visita è guidata in cantina (prossimamente anche in vigna) e la degustazione finale di 3,4 o 5 vini è accompagnata dal famoso pane-pergamena sardo.

Contatto email: welcome@santamarialapalma.it.

ENOTECHE AD ALGHERO E DINTORNI

SardOa diVino

Wine Bar, vino sardo e basco (Rioja, Spagna), ottimi i taglieri. Ad Alghero, in Piazza Duomo 4.

Enoteca Paoli

Enoteca, vino e liquori, il gestore Elia è un personaggio da conoscere. A Sassari, in via Pasquale Paoli 49.

Cyrano Libri Vino Svago

Libreria dove sedersi e bere un calice di vino, spettacoli dal vivo. Ad Alghero, in via Vittorio Emanuele 11.

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