Borgo DiVino è un wine festival che si è svolto il 2 e 3 Novembre all’interno delle sale della bellissima Villa Pecori Giraldi, dimora storica nel paese di Borgo San Lorenzo, ad una trentina di chilometri da Firenze.
Siamo nel cuore del Mugello, vallata famosa ai più per il circuito motociclistico ed ultimamente anche a molti wine-lovers, grazie al lavoro dei vignaioli che si stanno impegnando duramente per far conoscere questa zona anche per i suoi vini.
Cantine che producono un ottimo vino, testimonianza della bontà pedoclimaica dell’area, con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, una buona esposizione al sole ed una altitudine molto interessante, con colline che raggiungono anche i 400/450 m slm.
Gli organizzatori di Borgo DiVino, giunto alla seconda edizione, hanno dunque voluto dare spazio ai produttori della zona ma non solo, vista la presenza di varie cantine provenienti dal resto d’Italia.
Come saprete siamo molto sensibili alle piccole realtà vitivinicole che si lanciano in progetti particolari ed alternativi, legati alla riscoperta di un vitigno autoctono o magari ad un tentativo di impianto mai provato fino a quel momento.
Quello che ci ha spinti a partecipare a questo interessante evento è stata proprio la presenza di alcune cantine locali e non solo che rispondevano a questi requisiti; nella fattispecie, i temi che abbiamo avuto modo di approfondire sono stati:
- il vitigno Foglia Tonda, autoctono toscano riscoperto da poco;
- i vini affinati in anfora;
- il Pinot Nero coltivato nella valle del Mugello.
Per quanto riguarda il primo punto, Foglia Tonda è una varietà presente in Toscana fin dai tempi più lontani ma che purtroppo ha visto negli anni un lento e progressivo abbandono; una storia simile al Cagnulari ed al Susumaniello, di cui abbiamo già parlato in precedenti articoli e che nel futuro prossimo contiamo di ampliare parlandovi anche di questo particolare vitigno.
Queste le cantine presenti a Borgo DiVino che coltivano il Foglia Tonda:
- Dante. Piccola cantina di Bibbiena, nell’aretino, orientata al monovitigno autoctono. Il Foglia Tonda risponde a pieno titolo a questa filosofia, ed il vino ottenuto da questa varietà, che affina 6 mesi in botti di rovere francese, è morbido e avvolgente, con note di frutta rossa (ciliegia e fragola) ed uno speziato leggero ma presente. Ha tutti i crismi per essere considerato un vino adatto all’invecchiamento.
- Podere Ema. Ci spostiamo sulla Chiantigiana, la splendida strada che da Firenze porta a Siena; qui, nel paese di Grassina, si trova Podere Ema, piccola ed interessante cantina che ha nel FogliaTonda una delle sue etichette di punta. La particolarità è che questo vino affina in anfore di terracotta di Impruneta (piccolo paese in provincia di Firenze famoso per la lavorazione della terracotta) ed il risultato è veramente sorprendente. Sapido, caldo e avvolgente con note di frutta rossa e spezie.
Il secondo punto – ovvero l’affinamento in terracotta – nasce da una curiosità e passione che ci portiamo appresso dopo aver assaggiato anni fa il vino in anfora di Rubbia al Colle, il Barricoccio. A Borgo DiVino erano presenti alcune cantine che svolgono l’affinamento in orci di terracotta, materiale in grado di garantire una maggiore micro aerazione al vino e per questo adatto solo a determinate tipologie di uva.
Le cantine che abbiamo degustato sono le seguenti:
- Fattoria di Poggiopiano. È nel comune di Fiesole, a pochi chilometri da Firenze, che questa cantina certificata BIO dal 1999 produce il suo vino in anfora, il Poggio Galardi. Ottenuto da Merlot e Cabernet Sauvignon nelle proporzioni di 55% e 45%, questo vino segue una procedura particolare, dove ad una prima vinificazione in acciaio separata delle uve segue l’assemblaggio, a sua volta seguito da una ulteriore separazione in cui una parte finisce negli orci di terracotta e l’altra in barrique. Riassemblaggio finale in bottiglia e commercializzazione. Il risultato è molto interessante e la degustazione piacevole, vino ampio e strutturato, con note di spezie e frutta matura.
- Podere Ema. Il vino in anfora di Podere Ema è il Fogliatonda di cui abbiamo parlato sopra.
Il terzo punto che abbiamo approfondito a Borgo DiVino riguarda il Pinot Nero, vitigno internazionale tipico della Borgogna, e da qualche anno coltivato anche nella valle del Mugello. Questa varietà, difficile ed impegnativa sia dal punto di vista agricolo che enologico, ha trovato in questa zona le caratteristiche ideali per lo sviluppo: umidità, escursione termica ed altitudine. Tre fattori che concorrono a fare del Pinot Nero del Mugello un’autentica “rivelazione”.
Queste le cantine presenti a Borgo DiVino con il Pinot Nero in degustazione:
- Fattoria Il Lago. Questa fattoria di 400 ettari, di cui 20 vitati, si trova nel paese di Dicomano, nel sud della valle del Mugello. Qui il Pinot Nero rappresenta il cru della cantina con appena 1 ettaro coltivato, il cui affinamento in carati di rovere segue un appassimento naturale delle uve vendemmiate. Vino di grande struttura, notevole corpo e un bouquet aromatico che varia dalla frutta alle spezie dopo che il vino staziona un po’ nel bicchiere. All’interno della fattoria si trovano anche due borghi di case destinati ad agriturismo con 180 posti letto.
- Podere Fortuna. Le colline di Barberino di Mugello sono il luogo dove questa cantina coltiva i suoi vigneti, costituiti da Pinot Nero e Chardonnay. Una scelta netta quella di puntare su questa varietà così difficile, che ha dato dei bei risultati riscontrabili nei vini prodotti. Due le vigne di proprietà per circa 6 ettari totali da cui ricavano i tre Pinot Nero: Coldaia, Fortuni e 1465, commercializzati per la prima volta nel 2004. Tre vini di personalità, con un carattere specifico dovuto ai differenti terreni ed esposizioni, con fermentazione naturale e senza lieviti aggiunti.
- Cortevecchia. Ci spostiamo a Scarperia e San Piero per trovare questa interessante cantina che produce un rosato ed un metodo classico dal Pinot Nero. Una scommessa, quella di Sandro Bettini, di estirpare le vecchie piante di Sangiovese per sostituirle col Pinot Nero per produrre addirittura uno spumante. Al Borgo DiVino era in assaggio il Nero Rosé, un vino sicuramente interessante, con una bassa acidità e un bouquet aromatico floreale di tutto rispetto.
- Voltumna. Piccola cantina a Dicomano (Fi), facente parte con altre sei cantine del gruppo Co.Vi.Bio, il Consorzio dei Vignaioli Biodinamici. Voltumna è la divinità etrusca della vinicoltura. Valeria e Marzio hanno acquisito la cantina dopo varie traversie, ed il Pinot Nero ora è presente in due vigne, entrambe piantate nel 2005. Due sono le etichette in purezza, il Pinot Nero ed il Silene, ed entrambe mostrano le caratteristiche tipiche di questa varietà, con più corpo il primo e più freschezza e acidità il secondo.
Sono da citare, per completezza di informazione, altre due cantine della zona che coltivano Pinot Nero ma che purtroppo non era in degustazione a Borgo DiVino, ovvero Borgo Macereto e Frascole.
Un’altra interessante realtà presente a Borgo DiVino è quella del Vermouth del Mugello. Un gruppo di giovani bartender, amanti della famosa bevanda nata a Torino, ha deciso di crearne una versione toscana, composta da una base di Vermentino toscano, aromatizzato con 14 tra erbe officinali e spezie, in cui spicca lo zafferano che dà colore ed il nome al loro Vermouth, “Oro”. Il risultato è sbalorditivo, un bouquet aromatico che va dalla cannella alla noce moscata, mentre in bocca inizia dolce e chiude con l’amaro della Genziana.
Siamo tornati a casa con la convinzione che eventi come Borgo DiVino fanno bene al territorio, perché permettono alle piccole realtà di farsi conoscere e far conoscere i loro prodotti, la loro storia e il loro impegno nel difendere le tradizioni locali.
Filosofia che sposiamo completamente e che non ci stancheremo mai di raccontare!