MONEMVASIA: L’ALBA DELLA MALVASIA

di Cristian
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Monemvasia è un piccolo e incantevole borgo greco di antichissime origini, nonché uno dei più sorprendenti angoli del Peloponneso, bello da visitare e molto interessante sotto l’aspetto storico, anche e soprattutto per gli amanti del vino.

Perché un paese del Peloponneso è importante per il vino?

Per capirlo dobbiamo fare insieme un salto indietro nella storia.

Correva l’anno 375 dC quando un violento terremoto separò un lembo di terra dalla terraferma, creando un’isola che solo successivamente si sarebbe ricollegata ad essa attraverso un ponte lungo qualche centinaio di metri costruito per permetterne gli scambi commerciali.

Qualche secolo più tardi nasce Monemvasia, città-porto creata nel VI secolo dai bizantini il cui nome in greco significa “unico passaggio”, derivante dall’espressione moni (solo, unico) ed emvasis (ingresso, passaggio), riferito al ponte che la collega con la terraferma.

La sua millenaria storia vede ripetute ed alterne dominazioni franche, turche e veneziane, di cui soprattutto questi ultimi hanno lasciato un segno nell’architettura locale. Si tratta di un borgo fortificato, posto nell’estremo sud del litorale del Peloponneso, caratteristico soprattutto per la sua conformazione geografica. (mappa)

Ma cosa lega Monemvasia con il vitigno ed il vino Malvasia? 

Sono sicuramente due parole tra di loro molto simili, per cui una persona attenta potrebbe notare un possibile collegamento; che ovviamente c’è, ed è qualcosa che riguarda molto da vicino la storia del vino ai suoi albori, quando la civiltà greca era al suo massimo splendore ed esportava in Europa le proprie conoscenze, ed i propri vini.

Fu proprio un vino a decretare la fama di Monemvasia nel Vecchio Continente

Un vino dolce, prodotto con uve locali (non è risaputo con quali varietà, si pensa che usassero tutte quelle allora a disposizione), lasciate appassire al sole in modo da asciugare l’acqua dentro gli acini a favore della concentrazione zuccherina.

Tra i primi colonizzatori che impararono ad apprezzare questo vino vi furono i franchi, che chiamavano Malvasia per facilità di pronuncia, ma i primi che iniziarono a commercializzarlo in Europa furono i veneziani, veri amanti del vino dolce di Monemvasia.

Il gradimento dei veneziani per quel vino dolce e suadente era così alto da chiamare Malvasie le osterie dove si serviva questo vino e dedicargli addirittura una calle (Calle de la Malvasia Vechia).

I Veneziani e la “loro” Malvasia

I veneziani, quindi, contribuirono alla diffusione di questo vino, detenendo la licenza in esclusiva per il suo commercio. Era il 1248 e il vino veniva prodotto da un mix di uve vinificate dopo un lento appassimento al sole. Non un vino monovarietale, ma un blend di molte uve come era in uso nella produzione vinicola di quei tempi, specialmente nei vini bianchi.

Un commercio florido, che spinse i Veneziani ad iniziare la coltivazione della vite e la produzione di vino sull’isola di Creta e quella di Malta, dopo aver conquistato ed annesso Monemvasia alla Repubblica di Venezia ed iniziato la gestione del suo porto.

Quando, secoli dopo, i Turchi occuparono Creta, i veneziani, che non volevano perdere il loro amato vino – ma anche per non perdere il business legato al suo commercio – iniziarono a trapiantare indistintamente le varietà coltivate sull’isola nel nord Italia, raggruppandole tutte sotto il nome di Malvasia.

In un’epoca in cui le denominazioni di origine erano ancora lontane a venire, divenne “Malvasia” anche il vino prodotto dai veneziani in Italia: era infatti sufficiente produrre un vino da alcune delle uve tipiche utilizzate per il vino Malvasia (quello greco), sfruttare l’appassimento dei grappoli, seguire una vinificazione simile per ottenere simili caratteristiche organolettiche, per potergli dare lo stesso nome del suo antenato greco.

Una famiglia con tanti membri

Questo è il motivo per cui in Italia, il principale Paese produttore di uve Malvasia, si contino qualcosa come 18 varietà di Malvasia differenti, ognuna con caratteristiche ampelografiche proprie ma talvolta talmente differenti da risultare strana la loro appartenenza alla medesima famiglia.

Monemvasia dunque ha ricoperto un ruolo importante per la diffusione di questo vino, ed ha anche dato il nome a quella che è una delle famiglie più numerose del panorama vitivinicolo italiano e non solo.

Se vi è venuta la curiosità di visitare questo magnifico posto nel Peloponneso sud-orientale, ecco alcuni consigli per trascorrere al meglio le vostre giornate durante un soggiorno a Monemvasia!

VISITARE MONEMVASIA

Uno dei motivi per cui ci siamo innamorati di Monemvasia, tralasciando quello enoico, è che non ci sono vetture che circolano per le strette stradine del paese.

Si attraversa il ponte, si percorre qualche centinaio di metri e si arriva alle antiche mura dove si lascia la macchina e si prosegue a piedi.

Il paese, abbarbicato sulla pendice del promontorio, è dalla parte opposta del ponte, rivolto verso il mare, ed offre scorci ed un panorama che difficilmente si dimenticano.

DOVE DORMIRE

Ecco alcuni dei posti più caratteristici dove passare il vostro soggiorno a Monemvasia:

MALVASIA TRADITIONAL HOTEL

Situato in una posizione privilegiata, a 300 metri dal cancello del castello di Monemvasia, il Malvasia Traditional Hotel offre la colazione a buffet servita nella sala apposita e nella terrazza dell’edificio principale, e alloggi in pietra, la maggior parte con vista sul mare.

LIKINIA

Situato all’interno del castello di Monemvasia, in Piazza Chrysafitissa, il Likinia è un hotel costruito in pietra, provvisto di sistemazioni tradizionali con vista ininterrotta sul Mar Egeo. Qui troverete una colazione casereccia e la connessione Wi-Fi gratuita in tutta la struttura.

MONI EMVASIS LUXURY SUITES

Situato nella fortezza medievale di Monemvasia, il Moni Emvasis Luxury Suites è un complesso di suite private in pietra con vista panoramica sul mare. Tutte le sistemazioni presentano un balcone arredato e sfoggiano uno stile architettonico locale con pareti ad arco e soffitti con travi in legno a vista. 

THEOPHANO ART HOTEL

Ospitato nel Castello di Monemvasia, il Theophano Art Hotel occupa 5 diversi edifici in pietra e gode di una posizione vantaggiosa e pittoresca e una terrazza all’ultimo piano con vista sul Mar Mirtoo. Le camere sono decorate con oggetti d’antiquariato e opere d’arte e soffitti con travi a vista.

DOVE BERE UN CALICE DI VINO

BYRON’S WINE KAMARA

È il locale ideale in cui trascorrere un paio d’ore (o magari anche di più) in compagnia di uno dei massimi esperti del vino di Monvemvasia, facendosi accompagnare lungo una degustazione di vini locali, tra cui quelli della famosa Monemvasia Winery, durante la quale scoprire la storia del paese e del suo vino.

Byron è un cordiale signore greco, originario della cosmopolita Alessandria d’Egitto, che parla molto bene anche italiano. Vi saprà consigliare con gentilezza e competenza un ottimo percorso di degustazione tra le aromatiche malvasie della Laconia accompagnato da gustose bruschette. Potrete sedere nella raccolta piazzetta antistante il locale, oppure al suo interno, dove alle pareti e nelle mensole si affollano innumerevoli oggetti e cimeli greci del secolo scorso.

Aperto tutti i giorni dalle 19, non vi deluderà!

MALVASIA CAFÉ

È l’ultimo locale della strada principale di Monemvasia, dopo ci sono solo le mura di cinta che difendevano il paese dagli attacchi via mare.

È anche il più alto, motivo per cui sedersi e gustare sia il magnifico panorama che l’ottimo caffè (da provare quello greco, uno dei più buoni) o i superlativi frappè e cocktail preparati dal bravo bartender Jimmy.

Un locale dove la quiete è il vero valore aggiunto, vale la pena arrivarci per assecondare la propria voglia di pace accompagnandola con una splendida vista sul mare.

“Purtroppo” è aperto solo nei mesi estivi, quindi segnatelo per la prossima estate!

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Come abbiamo potuto constatare sulla nostra pelle, Monemvasia è un luogo incantevole: la magia delle sue strette viuzze che salgono e scendono facendoti quasi perdere l’orientamento, i suoi angolini nascosti che si aprono all’improvviso lasciandoti a bocca aperta, la sua incomparabile vista sul mare… è il posto in cui viene voglia di lasciarsi trasportare dal caso, senza mappe, navigatori o guide turistiche.

Per non parlare poi del suo vino!

Monemvasia non è solo storia del vino, ma anche un presente ricco di ambizioni, entusiasmo e voglia di farsi conoscere. Come ci è capitato con l’azienda vitivinicola Monemvasia Winery, la più grande dell’area, con un potenziale in parte ancora da esprimere e con un’ottima base fatta di grandi vini e belle persone.

Un mix così non può che portare lontano.