(aggiornato al 2023)
Camminare è sicuramente il modo più economico ed ecologico di spostarsi, e oltretutto ti permette di godere e cogliere, grazie alla lentezza, tutti quei particolari che stimolano i nostri sensi. Proprio per questo motivo, concedersi del tempo per camminare tra le vigne de La Geria di Lanzarote, può essere un’esperienza che difficilmente si dimentica.
Lungo il nostro cammino, a stuzzicare la nostra vista sono i colori predominanti del paesaggio: il nero del terreno che fa da sfondo, il verde delle viti che spuntano sembra quasi da sotto il terreno, l’azzurro del cielo che a Lanzarote non manca mai e il bianco delle bodegas e delle abitazioni tipiche.
Tutto sapientemente mescolato, dove nessuna tonalità sovrasta le altre in modo da risultare perfettamente equilibrato.

Al naso arriva prima di tutto e soprattutto il mare; mare che è ovunque, e su un’isola non potrebbe essere altrimenti, che fa sentire la sua presenza attraverso i venti che lo trasportano fin dentro il cuore di questa terra. Un mare, anzi un oceano, che si sente anche dentro il vino donando una caratteristica sapidità dai toni minerali mai troppo invadenti.
E alla bocca? Restano solo espressioni di meraviglia e talvolta si resta senza parole, oltre a quell’acquolina che nasce dalla curiosità di assaggiare un vino così particolare, dal bianco (blanco) fatto con la Malvasía Volcánica (vite autoctona), al rosso (tinto) prodotto con la uva Listán negra (altra specie autoctona Canaria) o il syrah.

Ma andare a spasso per La Geria non significa solo apprezzare le bellezze del paesaggio, ma anche imbattersi in cantine che offrono al turista una interpretazione propria del vino locale, talvolta prodotto utilizzando uve autoctone in purezza e talvolta in uvaggi (per il vino tinto) sapientemente scelti per valorizzare dal punto di vista aromatico le uve locali.
CANTINE (mappa)
Il vino di Lanzarote può fregiarsi della Denominaciòn de Origen Vinos de Lanzarote (l’equivalente della nostra DOC) dal 14 dicembre 1993. Questo riconoscimento certifica da un lato la qualità del vino prodotto nell’isola, e dall’altro garantisce, attraverso una serie di controlli che vengono effettuati a partire dalla vendemmia fino all’imbottigliamento, che il vino prodotto rispetti tutte le caratteristiche previste dal disciplinare.
Fanno parte di questa Denominación 18 cantine (o bodegas), per una produzione annuale che si aggira su una media di 1,5 mln di bottiglie all’anno, di cui solo circa un 15% destinato all’esportazione.
La maggior parte di queste bodegas si trova nella zona dell’isola conosciuta come La Geria, situata nel cuore dell’isola, all’interno di un triangolo al cui vertice sud c’è il comune (pueblo) di Uga, in quello a est San Bartolomé ed in quello a nord-ovest Tinajo.
Vi è un’altra piccola area a nord dell’isola dove si trovano dei vigneti ed alcune bodegas: è l’area di Ye-Lajares, situata fra il pueblo di Haría e quello di Orzola, nella punta settentrionale di Lanzarote.
Delle 18 bodegas facenti parte della Denominaciòn, solo una parte sono sempre aperte al pubblico ed offrono visite guidate sia in cantina che in vigna, mentre solo una offre la possibilità di effettuare la visita ad un vero Museo del Vino, dove sono custoditi antichi macchinari ed utensili utilizzati per la vendemmia e la produzione di vino.
Andiamo a vedere quali sono le cantine più interessanti da visitare!
EL GRIFO
È La bodega più antica delle Canarie, ed una delle più antiche in Spagna, che vanta una storia vitivinicola a partire dal 1775.
È anche la sede del Museo del Vino, in cui sono conservati gli attrezzi usati nel passato, i primi macchinari impiegati per fare il vino (gli antenati delle attuali diraspatrici e pigiatrici), i locali dove veniva affinato il vino ed una vasta galleria fotografica raffigurante i campesinos (contadini) dell’epoca impegnati durante le fasi della vendemmia.

Una peculiarità di El Grifo è la presenza di viti di moscatel risalenti alla metà del 1800 e che ancora oggi instancabilmente producono uva.
Una longevità del genere è dovuta al fatto che a Lanzarote non sia arrivata la fillossera con i suoi devastanti effetti. Mentre nel resto d’Europa si sono dovuti attivare modi drastici per arginarla, qui le piante sono potute crescere indisturbate raggiungendo forme e dimensioni difficilmente immaginabili per chi è abituato ai classici vigneti continentali.

Ovviamente da El Grifo, come nelle altre cantine isolane, si è deciso di puntare sul vino di qualità e quello prodotto da questa azienda mescola le tradizioni di un tempo con le esigenze attuali, per venire incontro ai palati contemporanei.
La produzione passa dal blanco prodotto con la Malvasía Volcánica, in alcuni casi con affinamento in barrique, al tinto prodotto con Listán negro in purezza o in uvaggio con l’internazionale syrah.
Da segnalare un vino tinto, la Reserva de Familia, monovarietale prodotto con uve syrah, molto strutturato nei profumi che volgono allo speziato così come nel sapore, con i tannini morbidi e maturi dovuti alla fermentazione in barrique, ed una lunga e piacevole persistenza.
LA GERIA
Proseguendo nel nostro trekking enologico, un’altra bodega importante è La Geria, fondata alla fine del 1800 e proprietaria di molti ettari all’interno della omonima zona.

Anche a La Geria le uve coltivate sono le classiche Malvasía Volcánica, il Moscatel, il Listán Negro e, come per le altre realtà isolane, si cerca di dare al proprio vino una connotazione personale, un’identità riconoscibile, con dei risultati veramente notevoli.
Da segnalare il loro vino blanco, il Manto, prodotto con un’attenta selezione di uva Malvasía Volcánica.
Se ancora non si è stanchi di camminare e degustare, le altre bodegas dove poter effettuare una visita sono LOS BERMEJOS, VEGA DE YUCO, RUBICÓN, LA FLORIDA e STRATVS, tutte situate lungo la LZ30 e tutte con un notevole tasso qualitativo e sempre alla ricerca di rendere il proprio vino unico.
Ma la cosa più importante è godersi il vino. Quindi ad un certo punto posiamo le scarpe, rilassiamoci e godiamoci il viaggio.
Se hai ancora sete di Lanzarote, clicca qua e sarai teletrasportato nel nostro articolo “Il vino che nasce dal centro della Terra”
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