Grecia, culla della civiltà e della viticoltura, ma anche centro nevralgico di diffusione della vite e della relativa coltivazione.
Grazie all’abilità dei navigatori ellenici, infatti, la pianta della vite e la sua coltivazione si sono diffuse prima lungo le coste del Mediterraneo e successivamente nelle zone più interne.
La maggior parte delle varietà oggi coltivate in Europa sono di lontanissima origine greca, come la Malvasia, per esempio.
Ma quello di cui parliamo in questo articolo è un altro vitigno, tipico dell’area dell’arcipelago delle Cicladi, nel Mar Egeo, e precisamente dell’isola di Santorini: è l’Assyrtiko, che su questa meravigliosa isola vulcanica copre l’80% dei vigneti esistenti.

Parlare di Santorini equivale a parlare di un paradiso terrestre, con il mare di un blu intenso, le nere scogliere che si innalzano verso il cielo azzurro e le case bianche che punteggiano le pareti di quello che resta dell’antico vulcano.
Sì perché l’isola un tempo era un vulcano attivo, che intorno al 1700 a.c. fu protagonista di una serie di eruzioni ed esplosioni che ne fecero collassare in mare una parte e creando quello che oggi resta di Santorini.
L’uva però, a differenza della civiltà Cicladica esistente sull’isola, sopravvisse; ritrovamenti archeologici ad Akrotiri, una piccola Pompei riemersa dalle ceneri nel 1967, hanno infatti dimostrato che la coltivazione esisteva prima di questo evento catastrofico, e che negli anni e secoli successivi continuò a prosperare.
La natura vulcanica dell’isola è ben visibile grazie ai suoi caratteristici colori: spiagge di sabbia scura, rocce rosse, pomici bianche, basalti neri, ceneri grigie e rosa. Questa magnifica tavolozza sottintende un’incredibile varietà di sostanze minerali che inevitabilmente vengono assorbite dalla vite, conferendo poi al vino caratteristiche organolettiche uniche e non riscontrabili altrove.
IL SUOLO
La vite a Santorini cresce su un terreno che è un mix di lava, cenere, pietre e sabbia, per questo non è stata vittima della fillossera e mantiene ancora il suo piede franco, che le permette una notevole longevità, tanto che alcune piante sono ultra- centenarie.
Il suolo così costituito è ricco di minerali ma povero di sostanze organiche, motivo per cui sono proprio i sentori minerali quelli prevalenti nel vino di Santorini.
IL CLIMA DI SANTORINI
Per quanto riguarda il clima, si può dire che sia caldo e arido, secco e con scarse piogge caratterizzato in estate dal Meltemi, vento secco e tiepido che soffia nell’area del mar Egeo rendendo questa stagione ancora più secca e siccitosa.
Queste particolari condizioni del suolo e del clima hanno dato origine ad un sistema pedoclimatico favorevole ad alcuni vitigni, come l’Assyrtiko, che nei secoli si è adattato in modo perfetto, grazie anche all’immancabile mano umana.
LA TECNICA DI COLTIVAZIONE
La tecnica di coltivazione, infatti, è il terzo elemento grazie al quale si è potuta praticare le viticoltura sull’isola. Le piante infatti vengono fatte crescere con una particolare forma circolare, simile ad un canestro, e tenute molto basse.

Questo sistema, chiamato kouloura (pron. culura), permette alla pianta di trattenere l’umidità del mattino, unica risorsa idrica nei mesi estivi, che si viene a creare a contatto con il terreno e resta “intrappolata” nella vite, grazie all’intreccio circolare di rami e foglie.
L’Assyrtiko è il vitigno re di Santorini, diffuso anche in altre isole egee e nel Peloponneso, ma quello di quest’isola resta comunque il più famoso. Viene qui vinificato in molti modi, dal Metodo Classico alle versioni ferme di secco e dolce, quest’ultimo in stile VinSanto.
A proposito…
Oltre al vino di cui vi parleremo tra poco, merita un discorso a parte questa particolare tipologia di vini, ottenuta sempre con l’Assyrtiko (più altre piccole parti di altri vitigni locali, come l’Aidani).
Non fatevi trarre in inganno dal nome, il VinSanto di Santorini niente ha a che fare con il Vinsanto nostrano.
Già, partiamo dal nome, per esempio. VinSanto è il nome che i Veneziani diedero al vino che proveniva da Santorini, secoli orsono. VinSanto è quindi una contrazione, e significa infatti Vino di Santorini.
Anche la tecnica di produzione è differente. Le uve vengono lasciate appassire al cocente sole estivo di Santorini per due settimane, in modo da concentrare gli zuccheri e perdere acqua. Successivamente parte la spremitura e la vinificazione, che termina con l’affinamento in botti di legno per molti anni (alcuni anche 6-8 anni).
Il risultato è un vino dolce, molto abboccato, con un grado alcolico abbastanza contenuto (ce ne sono anche con l’8% vol.) con sentori di miele d’acacia, caramello, caffè espresso, fichi secchi.
Un vino da dessert, molto buono con le paste di mandorla o, per gli amanti del formaggio, con gli erborinati.
Chiusa la parentesi del VinSanto, passiamo alla degustazione di oggi.
LA DEGUSTAZIONE
L’etichetta di oggi è Santorini Assyrtiko PDO (la DOC greca) del 2018, prodotto dalla cantina Santo Wines.

Santo Wines è una cooperativa di piccoli produttori dell’isola, una realtà molto interessante non solo per la qualità dei suoi vini, ma anche perché lo vinificano in vari modi, potendo così scoprire la grande duttilità dell’Assyrtiko.
Santo Wines, infatti, è l’unica cantina che produce una piccola quantità di bollicine. La gamma prodotta dalla cantina spazia dall’Assyrtiko spumante Metodo Classico al Vin Santo, passando per varie tipologie di vini bianchi fermi.
L’Assyrtiko è con ogni probabilità l’etichetta più rappresentativa della cantina e quella più esportata all’estero.
Iniziamo l’assaggio dal colore, un giallo paglierino con riflessi verdastri.
Al naso presenta profumi citrici, di fiore di limone con le caratteristiche note minerali dovute al terreno su cui crescono le viti.
Al palato è decisamente secco e spiccano subito la sua acidità e freschezza, ben controbilanciate dalla sapidità e dalla mineralità, mentre il finale rivela un’inaspettata nota citrica, lunga e capace di lasciare la bocca fresca.

In questo strano 2020 forse non è più così scontato prendere l’aereo ed andare a Santorini (ma torneremo a farlo), però vi consigliamo di scoprire il vino di questa magnifica isola, attraverso portali di acquisto come Ellenika.it.
Salute!