Internet ed il vino nel 2019
Alle soglie del 30º compleanno di Internet una considerazione sorge spontanea, conseguenza dell’aver girato parecchio per le vigne e per il web, lavorando ed allo stesso tempo seguendo la nostra passione: quanto è diventato importante – anzi, fondamentale – Internet per il mondo del vino e quanto il vino può trarre vantaggio da questo mezzo dalle potenzialità infinite.
L’apparente e sostanziale differenza che sembrerebbe esserci tra vino e web si è ormai assottigliata al punto da non risultare neanche visibile; stiamo parlando di due mondi strettamente connessi, dove il vino e gli addetti ai lavori viaggiano ad una velocità che fino a qualche decennio fa non era neanche immaginabile se accostata ad un mondo tradizionalista così come lo conosciamo, specialmente noi italiani.
Sì perché grazie alla rete, informazioni, studi scientifici, prove, tentativi fallimentari e tentativi riusciti sono diventati alla portata di tutti ed in tempo reale, al punto che se un’università della Nuova Zelanda scopre una qualsiasi novità, viene immediatamente diffusa attraverso la rete ed un vignaiolo europeo può, diciamo quasi in real time, mettere in pratica ciò che è stato scoperto.
Cosa sarebbe stata ad esempio la fillossera nel 2019? Un temibile insetto, debellato in poco tempo grazie alla diffusione pressoché immediata dell’informazione che le radici americane ne risultano immuni, impedendogli di provocare quel disastro che invece ha provocato a cavallo tra il XIX ed il XX secolo.
Internet nel 2019 significa globalizzazione. Un termine che può ancora spaventare e trovare qualche scettico ma che, a mio parere, porta invece con sé incredibili possibilità, basti pensare alla enorme diffusione ed alla conseguente commercializzazione che può avere un vino di una Cantina di un Paese lontano in un mercato che prima sarebbe stato difficilmente raggiungibile.
Globalizzazione significa anche difesa delle diversità che caratterizzano il mondo del vino: un terroir, un vitigno, un sistema di coltivazione o una denominazione sono tutti elementi intrinsecamente legati tra loro e conseguentemente anche al mondo del vino ma che, senza un supporto come la Rete, difficilmente sarebbero alla portata di tutti e altrettanto difficilmente sarebbero difendibili se non se ne fosse a conoscenza.

L’importanza di un buon sito web
Se si vuole poi entrare nel dettaglio, definirei di inestimabile valore i vantaggi che una diffusione capillare come quella di internet può offrire ad una Cantina, piccola o grande essa sia. Un sito internet è la vetrina virtuale attraverso la quale un vignaiolo può far conoscere i propri prodotti ad un bacino di utenza potenzialmente sconfinato, un obiettivo che con i “vecchi” sistemi di diffusione pareva una chimera.
Un sito internet può, anzi deve, rispecchiare quella che è la filosofia enologica del vignaiolo, in modo da trasmettere all’utente che lo visita un sentimento di fiducia fin da subito, affinché sia invogliato a rimanere e continuare a navigare e, perché no, anche comprare delle bottiglie da farsi spedire a casa.
In un sito internet di una Cantina si deve ritrovare la medesima qualità del vino che vi viene prodotto: perché mai deve essere fondamentale la qualità in un vino e non quella relativa alla sua diffusione online?
La qualità in rete la si raggiunge nel momento in cui si attua quella che è una virtù non solo in ambito virtuale, ma anche nella vita di tutti i giorni: la semplificazione.
Un sito web per essere definito di qualità non deve essere “complicato”, ma deve dare all’utente l’idea di capirlo dal primo istante in cui vi atterra, un po’ come entrare a casa propria: si sa dove sono le stanze, dove appoggiare le chiavi e quale è la zona per il relax.
Dopotutto quella che viene chiamata user experience nient’altro è che quell’insieme di sensazioni che proviamo quando navighiamo su un sito. Se un sito ci piace o meno lo capiamo a prima vista: se ha dei colori gradevoli e ben accostati tra loro, se le immagini che sono state utilizzate sono a tema con il sito e di buona qualità, se nel testo vengono utilizzati termini comprensibili senza scadere nel banale e soprattutto se è facilmente navigabile. E, se per avere una sensazione positiva o negativa che derivi da questi elementi non è necessario essere un programmatore o un esperto di siti web, per giungere al miglior risultato possibile è fondamentale avere una piena conoscenza dell’argomento.
I social nel vino
In seguito alla ricerca annuale condotta da FleishmanHillard Il gusto digitale del vino italiano, negli ultimi due anni gli elementi su cui le Cantine italiane stanno puntando per diffondere un messaggio di qualità attraverso i propri siti sono quelli legati alla territorialità, ai vitigni autoctoni, alla sostenibilità ambientale ed all’efficienza energetica. Sempre secondo la ricerca, l’altro canale di promozione su cui stanno investendo è quello costituito dai social, che stanno ricevendo una maggiore attenzione da parte dei vignaioli, con Facebook in testa seguito da Instagram, grazie alla sostanziale crescita di followers e delle interazioni che sempre più spesso si convertono in business (cliccando qui potete trovare il report del 2018).
Il trend, dunque, è positivo ed indirizzato ad una maggior consapevolezza delle potenzialità della rete, dove una maggiore attenzione alla qualità ed all’aggiornamento dei contenuti è diventata importante come seguire l’affinamento di un vino in cantina.
Dal punto di vista dell’utente, vale a dire colui al quale sono rivolti gli sforzi digital dei vignaioli, questa infinita mole di informazioni, siti internet, post sui social, si può tradurre in un’inevitabile e generalizzata confusione e disorientamento, rischiando quindi di perderlo in partenza. È questo il motivo per cui è necessario semplificare, rendere un sito smart, perché se da un lato deve passare il messaggio e la filosofia della Cantina, dall’altro vi è una persona sempre meno incline a passare del tempo su un sito senza capire dove andare o in attesa di una pagina troppo “pesante” per essere caricata velocemente.
Ma semplificare non è l’unico mezzo per ottenere la qualità di un sito, ovviamente. Altri elementi ne concorrono all’ottimizzazione, come il lavoro sui testi per raggiungere un buon posizionamento nei risultati dei motori di ricerca (SEO), oppure quello finalizzato a rendere un sito adattabile per la visualizzazione sui dispositivi mobili, dal momento che quasi la maggior parte avviene sugli smartphones. E molto molto altro a dire il vero, ma faremo in seguito un altro articolo a tal proposito.
Questa dunque è la sfida che oggigiorno deve stimolare il lavoro di chi costruisce e gestisce siti web, alla ricerca di un equilibrio perfetto tra domanda e offerta, considerando le peculiarità di entrambe e creando nel contempo un prodotto che sia bello, efficiente ed efficace. Una vetrina virtuale, uno specchio in cui vedere riflessa la propria filosofia ed allo stesso tempo una finestra alla quale affacciarsi per scoprirla, trasformando quell’esperienza virtuale in una reale, attraverso una visita in Cantina o partecipando ad una degustazione.