CANTINE DA VISITARE NEL DOURO: QUINTA DO NOVAL

di Cristian
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Il motivo per cui siamo venuti nel Douro (leggi il nostro articolo sull’itinerario enoturistico nel Douro), oltre che per la sua incredibile bellezza paesaggistica, è conoscere meglio il vino che qui viene fatto, a partire dal fortificato vino di Porto (o Port Wine) fino ai relativamente recenti vini da tavola secchi.

Sono proprio questi ultimi ad aver solleticato maggiormente la nostra curiosità: volevamo infatti capire in quale modo si fossero integrati in un sistema che vedeva un gigante, il vino di Porto, come il principale prodotto della regione.

La cosa migliore da fare in questi casi è andare in cantina, parlare con le persone che vi lavorano ed assaggiare.

Ed è così che il terzo giorno del nostro viaggio nel Douro facciamo tappa da Quinta do Noval (mappa), storica azienda vitivinicola nel comune di Pinhão, nel cuore del Douro Vinhateiro.


📣 Il Nomade dice…
Quello che vi proponiamo in questo articolo è un viaggio “doppio” all’interno di Quinta do Noval: il primo, nella storica quinta, la tenuta di Pinhão nel Douro Vinhateiro, ed il secondo a Porto, Vila Nova de Gaia per la precisione, dove si trova il wine bar proprio sul fiume (Douro) e con vista incantevole su Porto.

1. QUINTA DO NOVAL, PINHÃO

Quinta do Noval nasce nell’ormai lontano 1715 ed è situata sul versante della collina che digrada verso il Pinhão, uno dei tanti affluenti del Douro e che da il nome al paese.

I vigneti terrazzati di Quinta do Noval

La strada acciottolata che conduce al cuore della tenuta presenta un suggestivo tratto sotto un pergolato di viti che termina proprio nel cortile della cantina.

La strada pergolata

Appena scesi dall’auto, notiamo subito l’incredibile vista dalla terrazza che, dominata da un cedro del Libano secolare, spazia dai terrazzamenti tipici della regione ai vigneti più in basso e recenti, posizionati verticalmente in modo da garantire una maggior quantità di viti e di conseguenza una maggior resa.

Il secolare Cedro del Libano

Ci incontriamo con Patricia, la responsabile dell’ospitalità e grazie a lei iniziamo a conoscere più a fondo Quinta do Noval.

La tenuta conta 145 ettari, quasi tutti terrazzati, come vuole l’antico metodo in uso nel Douro; dei vigneti di Quinta do Noval, una parte (la maggiore) circonda la tenuta, mentre l’altra è in una parcella poco distante.

Si trovano a diverse altitudini, da 100 a 500 m slm e questo ha permesso loro di impiantare le varietà a bacca rossa a fondo valle, generalmente più caldo, mentre le varietà a bacca bianca hanno trovato spazio più in alto, con temperature più fresche e leggermente ventilato.

Le vigne sono coltivate con i vitigni classici ed autoctoni portoghesi, come la Touriga Nacional, Touriga Franca, Tinta Roriz (Tempranillo), Tinto Cão e Sousão.

Sono da poco state introdotte anche le varietà internazionali Syrah e Petit Verdot, utilizzate nei vini da tavola destinati al mercato interno.

Nell’immensità di questi territori, ecco comparire una unicità di Quinta do Noval: una piccola parcella, di poco più di un ettaro e mezzo, denominata Nacional ed in cui le viti crescono a piede franco. Il motivo è ignoto, anche dopo vari studi sul terreno, ma tant’è.

La vigna Nacional ed i pali in scisto

L’altra caratteristica peculiare del vigneto, in cui cresce un mix di varietà come in uso una volta, sono i pali di sostegno dei filari. Al posto del legno, infatti, sono stati usati pali in pietra, lo scisto, una tradizione locale di antiche origini, oggi non così comune vista la concorrenza del legno. 

Da questo piccolo appezzamento nasce un  vino unico nel suo genere: il Porto Nacional Vintage, vinificato con le uve provenienti unicamente da quella parcella e solo negli anni in cui la qualità delle uve raggiunga un livello più che eccellente.

Le attività sia in vigna che in cantina sono perlopiù manuali: dai trattamenti alla manutenzione delle terrazze alla vendemmia, dalla pressatura alla vinificazione, tutto parte dall’essere umano, che in alcuni casi viene accompagnato ed aiutato dagli animali, come nel caso di José João, che insieme a Boneco, il suo fidato cavallo, si occupa della fresatura del terreno tra i filari.

José João e Boneco

Un lavoro antico che viene ripetuto due volte all’anno, scandendo così le fasi della vigna.

Poesia allo stato puro.

La pressatura del vino avviene ancora manualmente, anche se si usano i piedi. Appena i grappoli giungono in cantina (lagar), vengono riversati in grosse vasche di granito e sottoposti alla pressatura soffice da parte di un gruppo di persone che, cadenzate, vanno su e giù, camminando lentamente per spremere gli acini.

Il lagar e le botti di affinamento

Dopodiché il mosto viene filtrato ed introdotto in ulteriori vasche per la fermentazione e la successiva fortificazione con aguardente vinico, un alcol all’80% circa ottenuto dalla distillazione delle vinacce.

La produzione di Quinta do Noval spazia dai Port Wine ai vini da tavola (rapporto 70/30), e la loro filosofia segue una semplice ma fondamentale regola: anteporre la qualità alla quantità, un atteggiamento che contraddistingue Quinta do Noval.

Insieme a Patricia abbiamo assaggiato entrambe le tipologie di vino prodotte ed abbiamo potuto constatare quanto la regola di poco fa fosse veritiera e reale.

Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla loro acidità sapientemente bilanciata da una struttura robusta e vellutata; la cifra stilistica di Quinta do Noval è proprio questo equilibro sottile che riesce a non esondare né da una parte né dall’altra.

La nostra degustazione

Nell’ordine abbiamo degustato: 

🔸Cedro do Noval Tinto – Vinho Regional Douriense – Vino da tavola, è un blend di Touriga Nacional, Touriga Franca, Tinto Cão e Syrah affinate successivamente in barrique di rovere francese per 10 mesi. Deve il suo nome al Cedro che domina la terrazza della quinta. Sentori di frutti di bosco (more, ribes) e palato morbido con acidità in contrapposizione. Risulta quindi strutturato ed equilibrato.

🔸Porto LBV 2016 Unfiltered (Ruby) – Porto “Late Bottled Vintage” da uve a bacca rossa dei vigneti intorno alla tenuta e affinato per 5 anni in legno di rovere portoghese e castagno. Non viene filtrato per lasciare che i residui apportino qualità al vino. Tornano i sentori di mora e ribes nero, combinati con sentori di spezie, note di menta e un pizzico di cioccolato fondente completano il profilo aromatico.

🔸Porto Vintage 2016 – Porto prodotto solo nelle annate in cui il risultato finale rispecchia un livello qualitativo eccellente (da qui la denominazione “Vintage”). Affinato per 18 mesi in botti di legno e successivamente imbottigliato; è un vino da invecchiamento in bottiglia, fino a 40 anni e oltre.

🔸Porto 10 Years Old (Tawny) – Noval Tawny 10 years è una miscela di Old Port Wines di diverse annate che sono invecchiate in botti di rovere, con un’età media di 10 anni. Tra i suoi aromi complessi, il frutto giovane e intenso si sposa molto bene con i tipici e accattivanti aromi di frutta secca come la nocciola. Ricco e morbido in bocca, ci regala una struttura elegante e un finale lungo e persistente.

🔸Porto 20 Years Old (Tawny) – Riguardo l’affinamento, vale lo stesso discorso del 10 years, solo che in questo caso gli anni sono 20 (di media) e la complessità del vino acquisisce aromi e sapori decisamente più evoluti. Il colore ha la classica tonalità di un Old Tawny Port con riflessi dorati. Il profumo elegante suggerisce frutta secca e mandorle, che gli conferiscono il suo carattere insolito. Al palato, l’elegante morbidezza e l’intensa concentrazione prefigurano un finale piacevole e meravigliosamente prolungato.

🔸Porto Colheita 2009 (Tawny) – Quinta do Noval Colheita è un vino Porto raro, prodotto in piccole quantità e solo in determinate annate. Bellissimo colore ambrato. Molto intenso e concentrato, quest’annata 2007 presenta un blend aromatico armonico e molto ricco. Note speziate e di uva passa insieme a mandorle tostate e sapori fruttati più giovani. Alcune note agrumate unite alla sua mineralità e consistenza vellutata lo rendono un vino molto vivace.

I vini degustati

Con la degustazione termina la visita. È stato molto interessante vedere e toccare con mano come si produce il Porto ed il vino da tavola nel Douro. 

Abbiamo assistito ad un esempio di quanto la tradizione sia importante in questa regione e la volontà di mantenerla sia forte; questa scelta anticonformista premia Quinta do Noval attraverso una gamma di vini sorprendenti e spettacolari, autentici ambasciatori di una regione mitica.

INFO

Per prenotare una visita, inviare un’email a: 

noval@quintadonoval.pt

Adotta o regala un filare

Puoi scegliere tra l’adozione di un filare in Toscana (Chianti) o in Puglia (Salento). L’adozione del filare dura 12 mesi e può iniziare in qualsiasi momento. L’adottante riceverà:

  • aggiornamenti e approfondimenti mensili via email;
  • il certificato di adozione e verrà apposta la targhetta in legno personalizzata sul filare;
  • n.6 bottiglie di vino prodotto con il vitigno scelto
2. QUINTA DO NOVAL, VILA NOVA DE GAIA

Dopo aver visitato la cantina e dal momento che ci troviamo a Porto, facciamo un salto per una degustazione nel loro winebar a Vila Nova de Gaia (mappa), sull’altra sponda del Douro, proprio di fronte a Porto.

Ad attenderci c’è Vera che ci guida verso nuovi assaggi di vini da tavola prodotti da Quinta do Noval. Sono vini che mescolano passato e presente e guardano al futuro, con l’utilizzo di varietà autoctone e un pizzico di internazionalità data dal Syrah.

Mentre nella quinta di Pinhão avevamo messo il focus sui vini di Porto, quelli fortificati, in questo caso abbiamo deciso di assaggiare i vini da tavola, quelli secchi, bianchi e rossi.

Abbiamo assaggiato:

🔸Cedro do Noval Branco 2021Douro DOC – È ottenuto dalle varietà autoctone Viosinho e Gouveio e affina sei mesi in barrique di rovere francese. Il risultato è un vino dai profumi intensi di frutta tropicale (mango) e agrumi, ottimo corpo e discreta acidità a smorzare il grado alcolico (13%).

🔸Cedro do Noval Tinto 2019Vinho Regional Douriense – era l’unico vino da tavola assaggiato nella precedente visita alla quinta. Le buone sensazioni di allora hanno trovato riscontro e conferma; vino strutturato e ben equilibrato, con il Syrah (motivo per cui non è DOC) a dare un contributo in termini olfattivi (frutta rossa) e gustativi (complessità).

🔸Quinta do Noval Syrah 2019Vinho Regional Douriense – Questo monovitigno rappresenta una sfida di Quinta do Noval, in quanto questa varietà internazionali è (molto) poco sfruttata nel Douro. Ma la sua adattabilità e poliedricità danno un vino complesso, con sfumature minerali (i terreni nel Douro sono scistosi e argillosi con poca materia organica). Molto piacevole al naso e sensazionale al palato, sebbene mostri ancora un po’ i segni della gioventù, sarà perfetto tra 10 anni. Dieci mesi in barrique di rovere francese.

🔸Quinta do Noval Reserva 2019Douro DOC – Blend di due tra i principali vitigni della regione, Touriga Nacional e Touriga Franca. Struttura potente, complessità, eleganza: questo trasmette questa riserva affinata 12 mesi in barrique di rovere francese. Naso complesso di aromi terziari (tabacco, vaniglia, fave di cacao) e potente al palato, equilibrato da una vena di acidità molto piacevole. Lungo e persistente, con finale di mandorla amara.

I vini degustati nel wine bar di Quinta do Noval

INFO

Per prenotare una degustazione, chiamare il numero: +351 22 377 0282 (prenotazione non obbligatoria).