Carcavelos, Colares e Bucelas: la strada del vino di Lisbona

di Cristian
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Una delle cose da fare se sei a Lisbona e hai noleggiato una macchina (ma non per visitare la città eh!) è la Rota dos Vinhos de Bucelas, Carcavelos e Colares, la strada del vino che si dipana appena fuori del perimetro della capitale lusitana.

Ma cosa sono Bucelas, Carcavelos e Colares?

Prima di rispondere, facciamo un doveroso passo indietro per sottolineare come Lisbona, a insaputa di molti, oltre ad essere una bellissima capitale sia una rinomata regione del vino, all’interno della quale sono presenti ben 9 Denominazioni. Bucelas, Carcavelos e Colares sono tre di esse, ognuna con caratteristiche – o terroir che dir si voglia – uniche e con vini molto ben fatti e particolari.

Si tratta, dunque, di tre regioni vitivinicole distinte (ma non distanti…) e situate rispettivamente a ovest di Lisbona (Carcavelos e Colares) e a nord (Bucelas). Mentre le prime due si affacciano sull’Atlantico (ma Carcavelos è appena fuori dall’estuario del fiume Tejo), Bucelas è più nell’interno; sono raggiungibili in macchina e visitabili anche in giornata, e la visita alle cantine (che in portoghese sono le adegas o quintas) ti sorprenderà.

La Strada del Vino Bucelas, Carcavelos e Colares è nata per valorizzare e proteggere queste regioni vinicole diffondendo attività enogastronomiche e, attraverso l’enoturismo, realizzare la promozione di questi territori partendo dai loro valori, siano essi cantine, beni architettonici o paesaggistici.

La Rota dos Vinhos Bucelas, Carcavelos e Colares riesce a presentare, in tre piccole aree delimitate, una varietà di vini che spaziano dai vini rossi di Colares invecchiati in legno, ai bianchi fruttati e agli spumanti di Bucelas e all’ambivalente vino liquoroso di Carcavelos ideale sia come aperitivo che come digestivo.

Ma andiamo a vederle singolarmente per capirne le peculiarità che le contraddistinguono; ti lasciamo questo link di Google Maps in cui abbiamo inserito le cantine e le attrazioni turistiche che citeremo di seguito.

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CARCAVELOS

Partiamo dalla regione più vicina a Lisbona, la prima che si incontra nel nostro viaggio virtuale lungo questa Strada del Vino.

Il vino a Carcavelos nasce nel ‘500 grazie all’immancabile Marques de Pombal (personaggio fondamentale nella storia del Paese, un Cavour portoghese) e già un secolo più tardi diventa famoso ed esportato soprattutto in Inghilterra; la sua fama ed il suo commercio durano un paio di secoli, perché dal XIX secolo si assiste ad una drastica diminuzione degli ettari vitati a causa dell’urbanizzazione della costa tra Lisbona e Cascais. La sua rinascita è recente – dagli anni ’80 del Novecento – e, purtroppo, fino ad ora parziale, ma comunque dovuta all’impegno ed alla lungimiranza di alcuni vignaioli progressisti e anticonformisti, spinti dal desiderio di ridare a questo vino la fama che merita.

L’area vitata di Carcavelos – a denominazione dal 1908 – conta, ad oggi, non più di una ventina di ettari vitati (presenti nei comuni di Oeiras e Cascais), pertanto il suo vino è un prodotto molto raro.

Si tratta di un vino fortificato (vinho generoso) dolce ottenuto da tre vitigni autoctoni bianchi – Arinto, Galego Dourado e Ratinho – ed addizionato di alcol (noto come aguardente, cioè brandy) a metà del processo fermentativo.

Una cantina di Carcavelos da visitare 

Villa Oeiras. Cantina storica della zona e conosciuta in tutto il Paese, è anticamente legata al Marchese di Pombal; produce uno tra i più famosi e premiati vini fortificati del Portogallo.

Per prenotare la visita alla Villa Oeiras, clicca qui.

Da visitare a Carcavelos

Jardins e Palácio do Marquês de Pombal. Il Palácio do Marquês de Pombal o Palácio do Conde de Oeiras è una tipica casa padronale del XVIII secolo situata nel centro storico di Oeiras.

Quinta Real de Caxias. È un esempio unico nel panorama dell’arte portoghese grazie al suo giardino e all’elevato valore architettonico e allegorico della sua cascata, del belvedere e dei gruppi scultorei. Le opere dello scultore Machado de Castro sono circondate da un ambiente in stile Versailles.

COLARES

Ci lasciamo alle spalle Carcavelos e ci dirigiamo verso l’Atlantico in direzione Colares, la seconda area a Denominazione di Origine.

Colares, adagiata sulle colline della Serra de Sintra, è una regione a Denominazione di Origine dal 1908. 

È un’area a ridosso dell’oceano, quindi con una notevole influenza marina che caratterizza il clima e, conseguentemente, i vini prodotti a Colares.

Colares è la patria di uno dei vitigni più caratteristici del Paese, il Ramisco. Il Ramisco è un vitigno portoghese a bacca rossa i cui vini hanno tannini molto forti e astringenti, che consentono loro di invecchiare bene. Varietà nobile e autoctona della regione, viene coltivata a piede franco nei caratteristici terreni sabbiosi, privi di fillossera, a meno di 1 km dalla costa atlantica e ad un’altitudine media di 110 m.

È qui dunque che si produce il famoso Vinho Colares (rosso) dal sapore vellutato; un vino che necessita di almeno 18 mesi per raggiungere il punto giusto per essere consumato, il che lo rende una vera prelibatezza per i suoi intenditori. Di bassa gradazione alcolica, può essere conservato in bottiglia per molti anni.

Qualche cantina di Colares da visitare

Adega Cooperativa Regional de Colares. Nel 1931 viene fondata l’Adega Regional de Colares, che raccoglie attualmente oltre il 50% della produzione della regione e oltre il 90% dei produttori. Questa Cooperativa svolge da oltre 80 anni un ruolo sociale di grande rilievo nell’attività agricola della regione.

Produce vini a Denominazione di Origine Controllata di Colares, Regionali di Lisbona e Vini da Tavola, adatti ad ogni occasione.

L’edificio attuale è quello originario, imponente se visto dall’esterno e sorprendente per la sua dimensione interna. Nell’edificio principale si trova una grande serie di enormi tini in cui vengono invecchiati i vini prodotti dall’Adega.

Per prenotare la visita alla Adega Cooperativa Regional de Colares, clicca qui.

Mare et Corvus. Hanno la vigna più occidentale del continente europeo, e lo stesso dicasi per il vino. La famiglia Corvo, da cui la cantina prende il nome insieme al riferimento alla vicinanza all’oceano, produce una sola etichetta, un vino bianco da uve Fernão Pires, Malvasia e Chardonnay; l’Atlantico, distante solo 1,5 km (Cabo da Roca, da visitare), fa sentire la sua influenza, con venti portatori di umidità salata che si riscontra nel vino.

Abbiamo degustato il vino Mare et Corvus e l’abbiamo trovato di ottima fattura, fresco, con una acidità equilibrata e una piacevolissima nota sapida. La cantina e la vigna sono visitabili su prenotazione (info@mareetcorvus.pt oppure +351 934 026 515/6)

ManzWine. È una bella realtà nel comune di Cheleiros, di antica tradizione vitivinicola. Da visitare dunque è la cantina ed il piccolo borgo di Cheleiros, custode di questa tradizione. Manzwine si è resa protagonista del recupero di una vecchia e quasi perduta varietà tipica della zona, la Jampal.

Dalla scoperta di 200 ceppi di Jampal nel 2007, Manzwine li ha clonati e piantato nuove viti, puntando sulla perfetta combinazione tra il terroir di Cheleiros e questa varietà per produrre quello che ad oggi è l’unico vino al mondo certificato 100% Jampal. Considerata la ridotta estensione della vigna, a seconda della vendemmia Manzwine produce in media tra le 5000 e le 9000 bottiglie di Jampal.

Da visitare a Colares

Sintra. È il borgo probabilmente più famoso del Portogallo, raggiungibile anche con il treno da Lisbona. Elevato a Paesaggio Culturale del Patrimonio Mondiale dell’Umanità (UNESCO) il 6 dicembre 1995, Sintra è un immenso libro aperto pieno di immagini del passato incorniciate in una natura affascinante.

Il paesaggio naturale di Sintra conferisce a questo luogo mitico una bellezza unica. Il verde delle montagne e l’azzurro del mare si fondono, incantando e ispirando i suoi abitanti e visitatori.

L’agglomerato urbano, che costituisce la cosiddetta Vila Velha, offre, per la sua antichità ed eterogeneità, un percorso emozionante attraverso il passato dove è possibile percepire e ammirare le diverse epoche che hanno caratterizzato la storia di questo borgo.

Da sola, Sintra, merita una visita dedicata di almeno una giornata.

Adotta o regala un filare

Puoi scegliere tra l’adozione di un filare in Toscana (Chianti) o in Puglia (Salento). L’adozione del filare dura 12 mesi e può iniziare in qualsiasi momento. L’adottante riceverà:

  • aggiornamenti e approfondimenti mensili via email;
  • il certificato di adozione e verrà apposta la targhetta in legno personalizzata sul filare;
  • n.6 bottiglie di vino prodotto con il vitigno scelto

BUCELAS

Ci spostiamo verso nord-est, nella valle del fiume Troncão, per trovare la regione di Bucelas, famosa nel Paese in quanto culla del vitigno autoctono Arinto. Per sottolineare la sua presenza storica nella zona e per non confonderlo con il cugino delle Azzorre, questo vitigno bianco ha guadagnato l’appellativo “di Bucelas” (Arinto di Bucelas).

Recenti studi hanno dimostrato che l’Arinto di Bucelas era già coltivato nell’area dai Fenici e dai Romani, e la sua produzione ha visto un picco intorno al XVIII secolo, periodo in cui veniva esportato con grande successo nelle corti inglesi.

Bucelas ottiene il riconoscimento della Denominazione nel 1911 e ad oggi le cantine coltivano, ovviamente, perlopiù l’Arinto, capace di esprimersi ad ottimi livelli grazie alle caratteristiche morfologiche del terreno (prevalentemente marna e calcare) e del clima, molto freddo d’inverno e temperato d’estate.

I vini ottenuti con la varietà Arinto di Bucelas sono generalmente caratterizzati da una buona acidità e sapidità, con sentori citrici e fruttati. Viene prodotto anche un ottimo spumante.

Una cantina di Bucelas da visitare

Quinta da Murta. Quinta da Murta è una proprietà di 27 ettari, situata a circa 25 km da Lisbona, alle pendici della piccola regione delimitata di Bucelas, in una proprietà remota e spettacolare che offre una grande diversità di fauna e flora.

Pratica una viticoltura sostenibile certificata che privilegia sempre la biodinamica, consentendo la raccolta di uve di qualità superiore e creando vini dalle caratteristiche eccezionali. L’intervento è ridotto al minimo attraverso l’utilizzo di lieviti indigeni e un meticoloso controllo della temperatura. I vini sono stabilizzati senza l’uso di prodotti chimici.

Per prenotare la visita alla Quinta da Murta, clicca qui.

Da visitare a Bucelas

Museu do Vinho e da Vinha de Bucelas. Installato in un edificio la cui storia è strettamente legata alla tradizione vitivinicola locale, il Museu do Vinho e da Vinha de Bucelas presenta un percorso orientato alla storia locale e alla valorizzazione del territorio, basato sul vino caratteristico e sul vitigno principale di questa regione, l’Arinto.

È dotato di due diversi spazi espositivi: un negozio che riunisce l’offerta di vini della Regione D.O. Bucelas e il Centro di Documentazione Camilo Alves, aperto al pubblico dal martedì al venerdì.

Qui si trova anche il Centro de Interpretação das Linhas de Torres (CILT), uno spazio compreso nell’edificio del Museo del Vino e della Vite de Bucelas, legato alla storia delle guerre della penisola iberica, che contestualizza storicamente il periodo delle invasioni francesi e il sistema difensivo di Bucelas con particolare attenzione alle fortificazioni ubicate nel territorio del comune di Loures.

Percorrere la Strada del vino di Bucelas, Carcavelos e Colares ti permetterà di comprendere il passato ed il presente del vino di Lisbona e del Portogallo. Una città ed una nazione che hanno fatto del vino uno dei principali attori del commercio, esportandolo in tutto il mondo e facendosi apprezzare in ogni angolo in cui arrivavano.

Un passato recente non troppo brillante (a cavallo tra Ottocento e Novecento) non deve trarre in inganno, perché oggigiorno le cantine ed i vignaioli lusitani stanno versando ogni goccia di sudore per far splendere nuovamente il proprio vino, e l’enoturismo rappresenta il motore con cui i wine-lovers scoprono questo tesoro inestimabile.

BONUS – DOVE DORMIRE

Bagos do Vilar. Il consiglio che ti diamo per portare il tuo soggiorno ad un livello superiore è un complesso da poco restaurato e che un tempo ospitava l’antico istituto del vino di Cadaval, costruito negli anni ’50 e abbandonato negli anni ’80.

L’area viene notata da Maria Mackay, originaria dell’Angola (ex colonia portoghese in Africa) che si innamora del posto e decide di restrutturarlo per farlo diventare un sorprendente wine hotel.

La restrutturazione è andata avanti per qualche anno; le vecchie cisterne che contenevano il vino vengono rimesse completamente a nuovo e ammobiliate, e ad ognuna viene dato il nome di un vitigno caratteristico della zona.

Nasce così nel 2020 Bagos do Vilar, nel comune di Cadaval, il wine hotel che riuscirà a sorprenderti con le sue camere e la sue atmosfere wine oriented.

Certo, se lo cerchi sulla mappa noterai che non è proprio nelle zone descritte nell’articolo, ma qualche km in più per andare a dormire a Bagos do Vilar ne vale sicuramente la pena.

Se vuoi dare un’occhiata a Bagos do Vilar, o se vuoi prenotare, clicca qua.

Fonti: https://rotadosvinhosbcc.com/bcc/pt/ ~ https://lillyslifestyle.com/