TRA LE VIGNE E IL CASTELLO: IL FASCINO DI PODERE LA CARDINALA A MONCALIERI

di Cristian
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Tornare a Moncalieri e trovarci una cantina, intesa come azienda vitivinicola, è stata per me una sorpresa che mi ha emozionato da un lato e fatto salire il mio orgoglio “moncalierese” ad un livello mai raggiunto prima dall’altro.

Ma andiamo in ordine altrimenti si rischia di capirci poco se non nulla.

Ritorno indietro di qualche mese, allorché le sale delle OGR (Officine Grandi Riparazioni) di Torino ospitano il Salone del Vino per il secondo anno consecutivo.

Spinto da curiosità e interesse verso una fiera che si dimostra ricca di spunti enoici, decido di partecipare; decisione che si è presto dimostrata giusta, perché proprio in questa occasione ho conosciuto Podere La Cardinala, la prima e unica azienda vitivinicola nel territorio del comune di Moncalieri, in provincia di Torino.

A mia memoria, e dopo varie ricerche e domande fatte a chi conosce bene la storia del paese, posso affermare che a Moncalieri non è mai esistita un’azienda vitivinicola il cui scopo fosse di produrre vino per il commercio.

Sicuramente in passato anche su queste colline erano presenti dei vigneti, ma mai nessuno prima ha scelto di mettersi sul mercato e proporre agli appassionati il proprio prodotto.

E’ pertanto questo il punto da cui parto per parlare di La Cardinala, ovvero la sua unicità sul territorio: è questa una caratteristica che mi piace sottolineare perché, oltre all’orgoglio di cui accennavo poco fa, rende questa azienda una realtà che con coraggio e lungimiranza scommette su un territorio poco conosciuto per scriverne una nuova storia.

La zona dove sono situati i vigneti si trova in posizione privilegiata, trattandosi della collina sopra Moncalieri e dalla quale si può rimanere incantati per la bellezza di un panorama vastissimo.

Una vista che spazia dal paese sottostante con il famoso Castello ora caserma dei Carabinieri, ed arriva fino alle montagne, che abbracciano tutto con la loro maestosità.

Una volta ridestatomi da tanta meraviglia, ho iniziato iniziato il giro in vigna insieme a Susanna, colei che lavora a contatto con la vigna ed accudisce quotidianamente le viti ed il loro sviluppo.

I vigneti si estendono per 5 ettari vitati più 2 di recente impiantazione: i primi suddivisi tra Chardonnay, Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah, mentre i due su cui l’azienda ha deciso di puntare per il futuro sono di Pinot nero.

Camminando tra i filari si ha la netta sensazione della cura e passione profuse, mirate a fare in modo che le piante crescano in un ambiente salutare, in cui gli interventi umani sono sempre ridotti allo stretto indispensabile.

Le attività in vigna sono svolte e seguite da Susanna, che con pazienza aspetta lo sviluppo delle viti specialmente in un momento delicato come quello dei primi anni di vita, dal momento che i 5 ettari sono stati impiantati appena nel 2020.

L’attenzione che viene messa in vigna diventa tangibile una volta che si degustano i vini che attualmente sono in produzione: lo Chardonnay ed il Syrah, entrambi vendemmiati nel 2022, mentre i restanti vitigni – eccetto il Pinot nero – entreranno in produzione nei prossimi anni.

Finito il giro nei filari e seduti comodamente nel dehors affacciato sulle vigne da una parte ed il panorama sulla città dall’altro, mi godo una degustazione che si preannuncia entusiasmante.

Lo Chardonnay, vitigno internazionale capace di dare risultati sorprendentemente unici a seconda della zona in cui viene coltivato, mi ha colpito con i suoi profumi intensi di mela e vaniglia e che nei prossimi anni si impreziosiranno di complessità aromatica, quando la pianta entrerà nella fase più espressiva della sua vita.

Al palato dimostra quasi i tratti tipici della pianta “adulta”, con equilibrio tra acidità, sapidità e morbidezza, a riprova del fatto che il frutto possiede già le caratteristiche peculiari della sua varietà.

Il Syrah, al pari del suo “collega” bianco, sorprende già con note di frutti di bosco (ribes e mora) e speziate (pepe e cacao) con queste ultime che risaltano dopo essersi ossigenate nel bicchiere, segno di un’evoluzione nel calice tutt’altro che scontata né banale.

Un palato elegante, equilibrato tra tannino (leggerissimo) e rotondità, persistenza e finale amaricante che non fa altro che chiamare un altro sorso.

Dopo la degustazione ed il giro nelle vigne di La Cardinala, la mia visita si è conclusa con la piccola chiesetta annessa alla villa settecentesca; una piccola cappella preziosa e testimone di un tempo in cui queste zone e questi terreni erano proprietà di una nota famiglia nobile moncalierese.

Vedere nuove realtà affacciarsi nel mondo del vino con questo entusiasmo e voglia di fare bene non può che trovare la mia personale approvazione; in questo caso siamo di fronte a persone che quotidianamente non lesinano energie per fare in modo che un prodotto, e un territorio, vengano riconosciuti grazie al loro lavoro.

Potete trovare Podere La Cardinala sul loro sito https://www.poderelacardinala.it/ oppure su Instagram con il tag @poderelacardinala

Ma li potete anche andare a trovare dal vivo (è quello che consiglio io), visitare i loro vigneti panoramici e degustare il loro vino; in questo caso è meglio prenotare scrivendo all’indirizzo email info@poderelacardinala.it