Tre facce che evocano il passare del tempo.
Gioventù, maturità e vecchiaia. E la naturalezza di chi lavora giorno dopo giorno. In tre vini rossi, diversi in preparazione, ma con la stessa origine: El Pícaro, El Recio e El Viejo. Sono i veri protagonisti di Matsu, cantina nella provincia di Toro.
Un progetto molto interessante e che ha richiamato attenzione non solo per la qualità dei suoi vini, ma anche per la sua filosofia e le buone sensazioni che emana. E che non passa inosservato.
E’ una di quelle storie di successo che stanno facendo di Toro una terra di grandi vini, moderni e sofisticati. Al di là dei luoghi comuni e preconcetti.
Quell’idea comune che i vini Toro siano duri e grezzi, viene adesso sorpassata e relegata al passato, grazie a vini come questi. Potenza, sì, ma con eleganza, qualità che sono di fatto compatibili.
La zona di Zamora (provincia di Castilla e Leon) comincia ad essere disseminata di storie di vini eleganti e moderni, e questo vino è uno dei ‘colpevoli’, e oltretutto senza abusare nei prezzi. “La sfida era quella di produrre vini di Toro che mantenessero la potenza tradizionale della zona combinandola con la morbidezza e l’eleganza che i consumatori oggi richiedono”- dichiara la cantina.
Matsu in giapponese significa aspettare ed è il nome della cantina che ha creato questi tre rossi a base di 100% Tinta de Toro (il nome che in questa zona si dà al Tempranillo) ottenuti da ceppi tra gli 80 ed i 100 anni. Dietro a questo progetto c’è il gruppo Vintae (“inspired by Vintae”), che è presente anche in altre aree.
L’ispirazione nella cultura giapponese non solo ha segnato l’immagine originale di questi rossi, ma ne ha permeata in una certa misura anche la filosofia della sua elaborazione.
Il rispetto per la natura in tutto il processo è un dato di fatto, un ritorno alla tradizione.
“Sia nella cura del vigneto che durante l’elaborazione del vino in cantina -la vinificazione- rispettiamo i processi naturali, cercando di intervenire il meno possibile”.
Ciascuno di essi, nel suo segmento – El Pícaro viene affinato 3 mesi in botti di quercia, mentre gli altri due hanno trascorso rispettivamente 14 e 16 mesi in botti di rovere- si presenta morbido ed elegante.
Analizziamoli nel dettaglio:
El Pícaro
È il più giovane della collezione. Il più diretto e informale. E’ interamente realizzato con tinta de toro prodotta da vigneti tra gli 80 e i 100 anni di bassissima produzione, creando un vino coraggioso, che preserva la potenza tradizionale di questa D.O, ma dolce allo stesso tempo. La potenza elegante di cui parlavamo.
El Recio
È un grande vino dal profumo intenso con note di cioccolato, frutta nera e vaniglia. Il sapore sorprende. È un vino corposo, ma allo stesso tempo morbido e molto facile da bere. Qualcosa che non è facile da ottenere.
El Viejo
È la saggezza, la vecchiaia, l’esperienza. E tutto questo lo si ritrova nel bicchiere. E’ un vino di fascia alta. Gustoso, potente, molto succoso. E’ prodotto con uve provenienti da vigneti antichi dalla bassissima resa. Un signor rosso.
– Post liberamente tratto dall’articolo apparso su Vanitatis –