La curiosità nei confronti delle Cantine Paolo Leo è nata al primo sorso di uno dei suoi vini più apprezzati e conosciuti, Orfeo.
Eravamo ad un pranzo in Toscana, quindi lontano da dove questo vino viene prodotto, e vennero portate in tavola un paio di bottiglie di Orfeo, Negroamaro in purezza.
Come dicevamo, già dal primo sorso abbiamo capito che stavamo bevendo un vino diverso, talmente particolare e caratteristico da trasportarti immediatamente nel Salento, dove le viti da cui nasce vengono coltivate.
La cantina è situata a San Donaci (BR), nel centro geografico del Salento, ed i suoi vigneti si estendono nelle tre province salentine, tra Taranto, Brindisi e Lecce.
Territori nei quali il sole, il mare ed il vento plasmano un prodotto che sotto la cura dell’enologo Nicola, figlio di Paolo, trova quella sua cifra stilistica in grado di trasportarti in quei territori assolati ovunque ci si trovi.
Il vino scorre nel sangue della famiglia da molto tempo, quando agli inizi del Novecento Paolo Leo, nonno ed omonimo dell’attuale proprietario, inizia a vinificare le uve dei suoi vigneti. È passato più di un secolo da quella prima vinificazione, ed è ancora un Paolo a dirigere quell’orchestra dove la famiglia è rimasta la principale protagonista.
Paolo Leo gestisce l’azienda col dinamismo proprio di chi il vino lo “vive” sotto ogni aspetto, insieme alla moglie Roberta, “donna del vino”, con la quale abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere riguardo alla Cantina ed all’associazione di cui fa parte, “Le Donne del Vino”.
Ci sono poi i quattro figli: Nicola, enologo, Stefano, brand manager col quale abbiamo effettuato la visita in cantina e chiacchierato piacevolmente nella bottaia, e i più piccoli Francesco e Alessandro, entrambi studenti universitari che presto verranno inseriti nell’organico dell’azienda.
Un’azienda famigliare che, per stare al passo coi tempi, guarda al futuro senza dimenticarsi del passato da cui proviene. Viene pertanto dato risalto ai classici vitigni autoctoni pugliesi, Primitivo di Manduria e Negroamaro su tutti, ma anche a quelli riscoperti di recente, grazie alle collaborazioni con le Università ed i centri di ricerca.
Sono stati quindi reimpiantati vitigni come la Verdeca, il Bombino nero, il Minutolo, il Bianco d’Alessano ed il Nero di Troia nelle alture della Valle d’Itria dove la confluenza dei venti di scirocco e maestrale dona a questi vitigni aromi tipici di quella terra, dove la freschezza e la delicatezza al naso ed al palato la fanno da padrone.
Un altro esempio di questa attitudine lungimirante che guarda al passato è l’attuale cantina. Impianti ed attrezzature modernissime convivono insieme alla bottaia, cuore pulsante dell’azienda, dove i vini riposano dentro le barrique di rovere francese e americano.
Una storia familiare importante alla quale ci piace ricondurre anche gli avvenimenti che ruotano intorno alla Masseria Caratielli. Costruita intorno al 1300 su un feudo medioevale, divenne proprietà della famiglia alla fine del XIX secolo. Fu poi espropriata nel periodo fascista, diventando in seguito proprietà di un conte che la trascurò lasciandola all’abbandono. La Masseria Caratielli è sempre rimasta nei pensieri di Paolo Leo, che appena ha intravisto la possibilità di acquistarla, non se l’è fatta scappare, facendola tornare proprietà della famiglia.
Ma l’aneddoto più curioso narra che durante i lavori di restauro che stanno avendo luogo per trasformarlo in un resort del vino, sotto un mattone dentro un caminetto viene ritrovato un libricino rosso, all’interno del quale il trisnonno di Paolo aveva minuziosamente trascritto il metodo con cui veniva vinificato il vino allora. Questa “ricetta” è stata studiata e rielaborata dal figlio Nicola il quale, apportando qualche accorgimento per ammodernarla, ne ha creato un vino, il “Dorso Rosso”, la cui prima vendemmia sta riposando nella bottaia in attesa dell’affinamento perfetto e della successiva commercializzazione.
Mix tra innovazione e tradizione, vitigni classici e vitigni riscoperti ed una masseria del ‘300 grazie alla quale prende vita un vino moderno. Nel Salento questi opposti hanno trovato un punto di unione nella grande passione familiare per il vino della Cantina Paolo Leo.