CANTINE DUE PALME, LE ORIGINI DI UNA MISSIONE

di Cristian
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Scrivere o parlare di Cantine Due Palme – una fra le maggiori cantine del Mezzogiorno, nel cuore del Salento, a Cellino San Marco – è da un lato facile, ma allo stesso tempo complicato. Facile perché si tratta di una di quelle realtà con una storia ricca di spunti ma soprattutto vincente, difficile se si considera che molto è già stato, di conseguenza, scritto ed il rischio di inciampare nella retorica è dietro l’angolo.

Senza dunque dimenticare quello che questa Cantina è e rappresenta in Italia e nel mondo, vorrei provare a raccontare le sensazioni e le emozioni che abbiamo provato durante la nostra visita di fine Agosto, quando si stava iniziando la vendemmia del Negroamaro e del Primitivo, e le piogge ancora non avevano provocato quel disastro che sta rischiando di rovinare un’annata che si preannunciava grandiosa.

Cantine Due Palme: uva negroamaro

La vendemmia è l’atto culminante di un’annata. Durante quel fatidico periodo vengono finalmente raccolti i frutti del lavoro di un anno e tutti quanti, nessuno escluso, vivono quei momenti con un’intensa passione che si trasforma in folklore, donando, a chi vi partecipa, la sensazione che si prova quando finalmente tutti i tasselli vanno al posto giusto.

Insieme al Presidente Angelo Maci, all’agronomo Nicola Scarano ed alla Responsabile Comunicazione Monica Caradonna ci siamo recati presso alcune delle vigne dei soci della Cantina, per “toccare con mano” i frutti di tanto lavoro e ad assistere alla primissima fase della vendemmia, quel momento tanto atteso. Ebbene, i nostri occhi non erano abbastanza grandi e sviluppati per riuscire a cogliere tutto contemporaneamente. Una fame atavica di vedere, scoprire, fotografare, toccare ed assaggiare (sì, abbiamo fatto anche quello!), immortalare nella nostra mente fotogrammi di istanti unici ma che allo stesso tempo si ripetono all’infinito. Parlare con le persone che stavano raccogliendo, ascoltare gli aneddoti del Presidente e le note tecniche dell’agronomo…anche le orecchie non avrebbero voluto che tutto ciò finisse.

Ripensandoci a posteriori, credo proprio si possa dire che abbiamo degustato la vendemmia.

Queste sensazioni si sono poi trasformate in autentico stupore quando siamo stati accompagnati a vedere le varie e numerose componenti della Cantina. Il laboratorio per le analisi grazie al quale vengono svolti esami sulle uve in tempo reale, l’imponente sala “Selvarossa” fortemente voluta da Angelo Maci e dove avvengono le riunioni dei soci, il capannone dove vengono fatte appassire le uve, il nuovissimo showroom dove fanno bella mostra le gigantografie dei soci, la “Bottaia” dove sono sistemate le botti e le barrique per l’affinamento del vino, la linea dell’imbottigliamento, con una capacità di 10.000 bottiglie/ora.

Lo showroom di Cantine Due Palme

Detto ciò, se si pensa che una struttura così articolata e complessa non sia governata e gestita da una multinazionale, una SpA oppure una delle grandi e potenti famiglie del vino, fa un certo effetto. Sì, perché Cantine Due Palme è una cooperativa, formata da soci che sono i proprietari delle vigne dalle quali provengono le uve che vengono lavorate. Soci che traggono benefici se la Cantina incrementa i profitti, che sono a loro volta strettamente dipendenti dal lavoro che viene svolto da loro stessi in vigna.

Questo sistema di gestione, unito all’intelligenza ed alla saggezza delle persone che lo portano avanti, è il “segreto” di Due Palme, grazie al quale i soci sono cresciuti dai 10 fondatori del 1989 ai più di 1.200 di oggigiorno.

Il recupero dei vitigni autoctoni è stato, anche per Due Palme, quasi un dovere, nel rispetto di quelle origini che la Puglia vitivinicola ha rischiato di perdere. Recupero che però non si è limitato ai soli vitigni, ma è anche stato rivolto verso il sistema di allevamento tipico della viticoltura pugliese, l’alberello.

I tre vini top di Cantine Due Palme: Ettamiano, Selvarossa, 1943

Questa tecnica ha rischiato di essere perduta o sostituita dai filari tradizionali in seguito ai finanziamenti europei, ma grazie alla battaglia sostenuta da Angelo Maci, ha ritrovato quel posto che gli spetta al punto che, piano piano, sono tornati a crescere gli ettari allevati con questo sistema ed a fornire quell’uva utilizzata per i vini migliori.

Cantine Due Palme è parte attiva, dunque, di un sistema salentino e pugliese con una duplice missione: da un lato far scoprire la Puglia e la sua cultura enologica a chi pugliese non è, dall’altro far riscoprire la terra ed i suoi valori a tutti coloro che invece la Puglia ce l’hanno dentro per nascita.