TRA OMBRE E CICCHETTI, IL BACARO TOUR DI VENEZIA

di Cristian
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Venezia è, senza “ombra” di dubbio, una città che non ha bisogno di presentazioni.

Meta turistica tra le più gettonate a livello globale, la città della laguna merita sicuramente di essere visitata e, se possibile, “degustata”.

Sì, perché oltre alle bellezze architettoniche, talmente tante da risultare incredibile la loro concentrazione in così poco spazio, ci sono quelle eno-gastronomiche.

Anche in questo caso si parla di tradizioni che ci sono state tramandate negli anni – alcune da secoli – e che negli anni si sono plasmate per uniformarsi con i tempi.

Per vivere una di queste tradizioni, bisogna assolutamente lasciarsi trasportare dalle papille gustative e per fare ciò cosa c’è di meglio di un “bacaro-tour”?!?

Andare alla scoperta dei bacari darà alle vostre lunghe camminate tra calli e ponti tutto un altro senso e significato.

Ma andiamo con ordine…innanzitutto: cos’è un “bacaro”?

Il bacaro (o bacareto)

I bacari sono i locali tipici dell’aperitivo a Venezia, delle piccole osterie (il nome di molti bacari, infatti, è preceduto da “Osteria”) attorno alle quali si riuniscono sia giovani che anziani, prima di pranzo o prima di cena per bere “un’ombra” (un bicchiere) di vino – o un localissimo spritz – in compagnia. Se ne trovano quasi in ogni campo della città e, grazie al buon prezzo di vino e cicchetti, rappresentano le tappe perfette per tutti coloro che vogliono intraprendere un “bacaro-tour”.

Per accompagnare il vino vengono proposti anche i “cicchetti”; si tratta di stuzzichini o, per usare un nome più moderno, “finger food” per tutti i gusti. Generalmente se ne trovano a base di pesce (il baccalà mantecato è magnifico), ma anche con verdure o carne, fritti o su una fettina di pane.

Il bacaro-tour consiste nell’andare in giro per bacari, provandone il più possibile magari non nello stesso giorno, per non rischiare di ritrovarsi a girovagare per le calli senza sapere dove andare e con Google-maps non sempre pronto a dare un valido aiuto nel labirintico dedalo di strette viuzze, tipico di Venezia.

Provarli può rappresentare un’esperienza indimenticabile che vi porterà in locali storici (come nel caso del Do Mori) o davanti ad un canale di fronte ad una rimessa per le gondole (osteria Al Squero).

Insomma, per tutti gli amanti del mangiare e del bere bene, il bacaro è un’istituzione veneziana che non può mancare durante il proprio soggiorno a Venezia.

Ecco dunque la nostra personale selezione, costituita da bacari in cui siamo stati e da non intendere né come classifica né come “i migliori bacari di Venezia”; perché sì sono belli, caratteristici e si mangia e beve bene, ma ce ne sono molti altri nei vari sestieri, che ugualmente vale la pena di scoprire.

Quindi…scarpe comode, cartina (ma qui 👇 c’è la mappa che abbiamo creato apposta) e via!

H2NO

Il primo bacaro di cui vi parliamo è un graziosissimo locale a due passi dal ponte di Rialto: H2NO.

Come dice bene il nome, qui l’acqua non è ben vista. Vino e Spritz sono gli indiscussi protagonisti ed è qui che abbiamo incontrato per la prima volta le varianti ai classici Spritz con Campari o Aperol. Seguendo i suggerimenti dell’oste abbiamo assaggiato lo Spritz al rabarbaro (per gli amanti dell’amarognolo è decisamente da provare) e quella con il Select, che è una via di mezzo tra il Campari e l’Aperol appena citati, e oltretutto prodotto a Venezia.

Buonissimi e freschi sono poi anche i cicchetti, di tanti tipi ed anche in versione vegana e vegetariana.

I’ BACARO DE’ BISCHERI

Per chi è avvezzo alla parlata toscana, avrà già capito leggendo il nome che questo è un bacaro un po’ particolare, in quanto nato dalle mani e dalla mente di un toscanaccio vero (di Firenze), Roberto, noto in quel di Rialto come “bischero” appunto.

Il locale è piccolo ma l’accoglienza di Roberto vi farà sentire coccolati e avrete modo di vivere un’esperienza unica e “ibrida” veneto-toscana. La parte veneta è costituita dai classici cicchetti, rivisitati alla toscana maniera in quanto la base è la schiacciata toscana, mentre i condimenti (tutti freschissimi) sono appetitosi e gli ingredienti vengono scelti e abbinati tra loro ad arte.

L’ombra è veneta solo nel nome, perché i vini tra cui scegliere sono il rosso Sangiovese ed il bianco Trebbiano, espressioni tra le più conosciute della toscanità vitivinicola.

CANTINA DO MORI

È tra i più antichi bacari di Venezia e si narra che fosse anche il luogo dove il giovane Casanova dava il primo appuntamento alle sue amate. Ancora oggi è tra i bacari più frequentati, grazie anche all’arredamento accattivante con damigiane e rami in vista, nonché alla moltitudine di recensioni nelle guide turistiche di tutto il mondo. 

Proprio per questa grande popolarità internazionale è frequentato da molti turisti e possiamo pure trovare etichette di vino importanti che si accompagnano con una fornita scelta tra polpette, crostini e paninetti, nonché la specialità della casa: il francobollo, un piccolo tramezzino ben imbottito di prosciutto, uovo, gorgonzola, gamberetti e molto altro ancora.

OSTERIA AL SQUERO

Iniziamo con il dire cos’è lo “squero”: lo squero veneziano è il tipico cantiere per imbarcazioni a remi (soprattutto gondole) della città di Venezia. 

Questa osteria-bacaro è nel sestiere Dorsoduro, nella parte meridionale di Venezia, e si affaccia su un canale la cui riva opposta è occupata appunto da uno squero.

Andarci per un aperitivo pre-cena è una delle idee migliori che avrete durante il vostro soggiorno a Venezia. Gli interni sono molto caratteristici, ma è fuori che, grazie alla location, da il suo meglio. 

Vino al calice di svariate etichette, spritz come se piovesse e cicchetti da leccarsi i baffi. Davvero non manca nulla a questo incantevole e gudurioso angolo di Venezia.

BACARO VINTIDÒ 22

Restiamo a Dorsoduro ed andiamo a trovare questo elegante bacaro il cui nome gioca sul numero 22 ed il modo veneto di offrire del vino (vin ti dò). L’accoglienza di Daniela e Ruggero è – però – da numeri uno!

La carta dei vini dà grande spazio – giustamente – alle espressioni enoiche dell’Italia nordorientale (Veneto e Friuli V.G. su tutte) e lasciarsi consigliare da Ruggero è davvero una cosa ben fatta.

I cicchetti sono freschi e spesso variano, pertanto anche in questo caso, nel caso non abbiate le idee chiare, fatevi consigliare da Daniela, saprà elencarvi i cicchetti uno per uno e potrete scegliere nel migliore dei modi.

(purtroppo non abbiamo immagini del Vin ti dò, ma vi consigliamo vivamente di andare a provarlo!)

Qui finisce la nostra selezione per un bacaro-tour capace di far sentire e vivere le vere ed autentiche tradizioni veneziane.

Ma parlando con i gestori dei bacari, siamo venuti a conoscenza di altri bacari che, stando alle loro entusiastiche parole, vale la pena di visitare e fermarsi per un’ombra ed un cicchetto. Eccoli:

  • Vino Vero: nel sestiere di Cannaregio, è anche conosciuto come il “bacaro dei vini naturali”. Qui al posto dello Spritz troverete una vasta (e molto oculata) scelta di vini naturali – oltre 600 etichette – e una ottima qualità nei cicchetti, che osano anche sotto il profilo degli accostamenti tra ingredienti;
  • Stappo: più ristorante che bacaro, Stappo è però il luogo giusto dove godersi un calice di vino con piatti studiati per esaltarne le caratteristiche. A pochi passi da Rialto, in questo piccolo ma graziosissimo locale potrete trovare la cucina veneziana così come quella spagnola, nordafricana e greca;
  • CoVino: apre nel 2013 da un’idea Andrea Lorenzon, oste-sommelier, con un passato in cucina, che domina con professionalità e simpatia il minuscolo locale a due passi da San Zaccaria.

La mappa che abbiamo linkato all’inizio dell’articolo include, oltre ai bacari citati in questo articolo, anche vari siti di Venezia poco conosciuti e che vale la pena di visitare. Se volete approfondire l’argomento, ecco alcuni articoli che vi consigliamo di leggere:

(clicca sulle immagini per accedere all’articolo)