Belém, storico quartiere di Lisbona, quello dei famosi e buonissimi pastéis de Belém, del Mosteiro dos Jerónimos, della omonima Torre e del Museo Berardo, il più visitato del Portogallo.

Belém è tutto questo ma anche molto altro… per esempio, tra le sue viuzze, nasconde anche l’unica cantina (in portoghese adega) urbana di Lisbona: Adega Belém Urban Winery.
E noi siamo andati a trovarla per conoscerla e scoprire il vino prodotto in questo piccolo angolo di paradiso cittadino.
Catarina e David, portoghese lei e tedesco lui, ad un certo punto della loro vita capiscono che le loro attività lavorative non li soddisfano più e decidono di dare libero sfogo alla passione di entrambi: il vino.

Siamo nel 2015, e per due anni studiano e fanno esperienze sul campo per capire nel profondo cosa significa fare vino. Il 2017/18 è il periodo della svolta, perché si stabiliscono a Lisbona e trovano l’occasione della loro vita: una rimessa di automobili che ha appena cessato le attività diventa il loro regno enoico nel cuore di Belém.
All’acquisto dello spazio segue un lungo e meticoloso adeguamento per trasformare una rimessa in cantina; vengono svolti lavori all’infrastruttura e successivamente portati tutti i macchinari e gli utensili necessari per la vinificazione.

Nella cabina dove prima avveniva la verniciatura delle auto, completamente e adeguatamente ristrutturata, viene sistemata la barricaia mentre nella zona retrostante si trovano le bottiglie prodotte dall’inizio dell’avventura, in attesa di essere degustate, magari tra qualche anno per verificarne un più lungo affinamento in bottiglia.
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La zona all’ingresso è occupata dall’enoteca, dove si effettuano le degustazioni. L’arredamento che Catarina e David hanno scelto è un mix tra il passato ed il presente dello stabile, dove gli elementi che caratterizzano il mondo automotive si mescolano con quelli del vino, creando una miscela davvero gradevole e sorprendente.

Sistemate le attrezzature e fatto tutto il necessario, restava ancora da fare una cosa: creare il logo della cantina. E la scelta è caduta sulla protagonista delle ricerche scientifiche nel passato da biologa di Catarina: la rana iberica, anfibio autoctono della penisola iberica, proprio come i vitigni da cui fanno il vino.
E la rana iberica ci offre lo spunto per parlare dei vini di Adega Belém.

Siamo stati piacevolmente colpiti dal fatto che i vitigni utilizzati sono per la quasi totalità autoctoni portoghesi, e che Catarina e David selezionano le uve ed i vigneti da cui le comprano in base alle attività che vengono svolte dai vignaioli durante l’anno.
Non si definiscono naturali ma poco ci manca, grazie anche all’attenzione ed alla cura con cui quotidianamente seguono la vinificazione.
Le uve arrivano da vigneti selezionati personalmente da Catarina e David e che si trovano a Lisbona e nei suoi dintorni: Estoril, Setubal e Bemposta, quest’ultima una zona vicino ad Alenquer, a nord di Lisbona.
Come dicevamo, le varietà sono autoctone e per i bianchi troviamo Arinto, Moscatel Galego, Moscatel Graúdo, Encruzado e Alvarinho; mentre tra i rossi Castelão, Alicante Bouschet (l’eccezione che conferma la regola), Touriga Nacional, Touriga Franca e Trincadeira.
I vini che abbiamo assaggiato insieme a Caterina sono tutti monovarietali, e l’affinamento viene svolto in acciaio, barriques di rovere francese e portoghese (usate) o anfora. Le barriques sono utilizzate anche per l’affinamento dei vini bianchi capaci di reggere il legno, mentre nel caso del vino in anfora il Moscatel Graúdo svolge una vinificazione in rosso (tipo orange wine).
Andiamo dunque a vedere la degustazione dei vini di Adega Belém nel dettaglio, nell’ordine in cui Catarina ce li ha proposti:
- Encruzado 2020: da vitigno Encruzado coltivato nei vigneti urbani di Tapada da Ajuda dell’Instituto Superior de Agronomia dell’Università di Lisbona. Giallo paglierino scarico con riflessi rosa, profumi di fiori come la rosa bianca, grande acidità e notevole freschezza.
- Moscatel Galego Branco, 2020: vino aromatico, vendemmia manuale e fermentazione spontanea, macerazione sulle bucce per 3 settimane. Invecchiato in botti di rovere francese con bâtonnage. Aromi di frutta (frutto della passione, litchi e ananas), grande struttura, buon corpo e buona acidità. Lunga persistenza sul finale con gli aromi della frutta fresca che tornano nel retrogusto.
- Alvarinho 2020: vino bianco fermentato sulla bucce ottenuto da uve Alvarinho piantate nei vigneti dell’Istituto di Agronomia dell’Università di Lisbona. Raccolto a mano con spremitura “a piedi” come una volta. Invecchiato per 8 mesi in botti di rovere francese con bâtonnage. Profumi delicati di fiori bianchi, buona acidità e freschezza, vino dal corpo esile e abbastanza strutturato.
- Unicórnio Graúdo, 2020: Moscatel Graúdo a vendemmia tardiva coltivato ai piedi dei monti Arrabida a Palmela (Setúbal). Vendemmia manuale, fermentazione spontanea con lieviti naturali; fermentazione sulle bucce in tradizionali anfore di terracotta. Profumi intensi di miele selvatico, fico, fiori d’arancio e cera d’api. Grande acidità, corposo, molto lungo.
- Rabo da Rainha, 2020: rosato di uve Castelão. Macerazione di 72 ore. Fermentazione con le fecce di uve Moscatel Graúdo. Invecchiato per 6 mesi in botti di rovere francese con bâtonnage. Corpo potente, aromi di fragola e agrumi, scorza d’arancia.
- Lili, 2020: blend di uve autoctone, invecchiato per 12 mesi in botti di rovere portoghese e francese. Colore rosso rubino brillante, aromi fini di frutti di bosco e pane tostato iberico, corpo medio e struttura abbastanza complessa, leggermente amarognolo e fresco. Non molto persistente.
- Senhor Rita, 2020: da uve Castelão in purezza, raccolto manualmente sulle rive del fiume Ota vicino al villaggio di Bemposta. Colore rosso rubino intenso, brillante, carattere fruttato complesso. Fermentato spontaneamente nella nostra cantina di Belém. 12 mesi in botti di rovere francese.
- Rabo da Rainha, 2020: Grande Riserva ottenuto dalle autoctone Touriga Franca e Touriga Nacional coltivate sulle sponde del fiume Ota. Fermentazione spontanea su lieviti indigeni. 12 mesi di affinamento in barrique di rovere francese. Profumi di frutta matura (ciliegie e mora), speziato (pepe nero), buon corpo e grande struttura, morbido e vellutato. Lunga persistenza con retrogusto di composta di amarene.

La degustazione ci è servita per approfondire meglio qualche concetto: primo, il vino in Portogallo non ha niente da invidiare ad altre espressioni enologiche in giro per il mondo; che i vignaioli ed i vinificatori lusitani stanno mettendo tutto l’impegno possibile per produrre un vino che finalmente possa essere valutato per la sua qualità; terzo, i vini di Adega Belém sono davvero ottimi!
Catarina e David sono riusciti a fare quasi un miracolo: fare vino in una capitale europea non è cosa da poco, dal momento che, oltretutto, a Lisbona sono i primi e non ci si poteva basare su esperienze pregresse.
La cura con cui scelgono le uve, consapevoli entrambi che il vino buono nasce da uva buona e sana, l’attenzione con cui seguono le fasi della vinificazione e dell’affinamento, l’amore e l’accoglienza con cui ogni avventore viene trattato ti fanno capire quanta passione mettano in ciò che fanno.
Qualità queste per niente scontate come, dopotutto, non è scontato fare il vino.
Loro lo sanno e fanno in modo che il loro vino, unico ambasciatore della Lisbona vinicola cittadina, arrivi ai nostri palati così come piace a loro.
Che poi, a dirla tutta, è come piace anche a noi.

INFO UTILI
Adega Belém Urban Winery – Travessa Paulo Jorge 9, 1300-444 Belém, Lisboa.
Si possono fare i tour della cantina guidati (in lingua inglese, portoghese, spagnolo, francese e tedesco)
Degustazione di 3 vini (senza visita): 7,50€
Degustazione di 5 vini (senza visita): 12,50€
Degustazione di 5 vini (con visita guidata di 45 min): 18€
Per le prenotazioni o per verificare la disponibilità:
Email: admin@adegabelm.com.
Tel: +351 213630707