Uno dei tasselli fondamentali della produzione enologica italiana, e di cui dobbiamo andare orgogliosi, è rappresentato da quella categoria che viene comunemente chiamata bollicine.
Una qualità impeccabile ed una varietà talmente ampia da permettere all’Italia di non essere seconda a nessuno. Che sia Prosecco, Asti, Franciacorta, Moscato o TrentoDoc non si corre mai il rischio di trovarsi di fronte un prodotto anche solo di media qualità.
Negli ultimi anni i produttori di questi vini hanno moltiplicato i loro sforzi al fine di creare un prodotto che non è un semplice vino frizzante, ma un’esperienza diversa ogni volta che lo si assaggia.
Abbiamo voluto riassumere le quattro tipologie più importanti prodotte in Italia: Prosecco, Asti (e Moscato), Franciacorta e TrentoDoc. Ve le proponiamo qui di seguito.
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Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore
Il vino Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore è una DOCG che copre il territorio del trevigiano formato da 15 comuni tra Vittorio Veneto e Valdobbiadene.
E’ un vino spumante secco, dove la punta di diamante è rappresentata dal “Prosecco Valdobbiadene Superiore di Cartizze”, una cru situata nell’omonimo comune, che consta di soli 107 ettari di vigna e coi quali si produce questo prezioso e ricercatissimo vino.
I vitigni ammessi dalla DOCG sono diversi, quasi tutti autoctoni, con una prevalenza di uva Glera (almeno 85%), seguita da vitigni come Verdiso, Perera o Chardonnay tutti con percentuali variabili da 0 a 15%.
Il metodo di vinificazione è quello Martinotti, o Charmat: la rifermentazione avviene in autoclave (grandi recipienti in acciaio a tenuta di pressione) per circa 30 giorni, tecnica che permette di preservare gli aromi varietali dell’uva, che si traducono in un vino fruttato e floreale.
Sono previste tre tipologie di questo Prosecco: la “DOCG”, la “DOCG Rive” e la “DOCG Superiore di Cartizze”.
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Asti DOCG
L’ Asti DOCG è lo spumante aromatico dolce per eccellenza.
L’area di produzione dell’Asti è stata istituita con Regio Decreto nel 1932 – ancora valido – e comprende 52 comuni delle provincie di Asti, Alessandria e Cuneo.
Il vitigno da cui nasce l’Asti è il moscato bianco, grazie alle sue particolari qualità che esaltano il perfetto connubio tra il vitigno e la sua zona di elezione.
Le tecniche di produzione possono essere sia il metodo classico – o tradizionale – della rifermentazione in bottiglia, che il metodo Martinotti – o Charmat – con la rifermentazione in autoclave. In quest’ultimo caso, prenderà il nome di “Asti Metodo Classico”.
Come per il Franciacorta ed il Marsala, l’Asti può non essere accompagnato dalla dicitura “Spumante”, come stabilito da una norma UE.
Caratteristiche principali dell’ “Asti” sono la spuma fine e persistente, i profumi fragranti ed un sapore delicatamente dolce.
Menzione speciale per il Moscato d’Asti DOCG, parente stretto dell’ Asti DOCG, in quanto derivano dal medesimo disciplinare. Prodotto con la stessa uva, il moscato bianco, subisce una vinificazione differente che consente di mantenere nel vino gli aromi ed i sapori dei grappoli e, nello stesso tempo, di stabilizzare il prodotto permettendone la conservazione e il trasporto.
Le differenze nella produzione di Moscato d’Asti DOCG, rispetto all’Asti DOCG, si riscontrano soprattutto a livello di vinificazione, dove la fermentazione viene arrestata al raggiungimento della gradazione alcolica di circa 5% vol. Inoltre il Moscato d’Asti, pur non essendo uno spumante (non viene sottoposto a presa di spuma durante le fasi finali della fermentazione alcolica) mantiene una vivacità che lo rende tipico ed unico.
Franciacorta
La Franciacorta è un’area del bresciano che comprende 14 comuni in cui viene prodotto l’omonimo Franciacorta.
Insieme all’ Asti ed al Marsala, è l’unico vino in Italia a cui l’UE ha dato il permesso di non utilizzare altri termini qualificativi (non viene detto, quindi, “Spumante Franciacorta” ma solo “Franciacorta”).
Franciacorta è una DOCG (cronologicamente la prima in Italia per vini spumanti) che viene vinificata con il metodo classico, quello della rifermentazione in bottiglia, tipica dello Champagne.
Le uve permesse per la sua produzione sono lo Chardonnay, il Pinot nero ed il Pinot bianco in percentuali variabili.
Le tipologie ammesse sono: Franciacorta, Franciacorta Satèn, Franciacorta Millesimato e Franciacorta Riserva.
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Trentodoc
Trentodoc è il marchio con il quale vengono identificati gli spumanti metodo classico prodotti nel territorio trentino che dal lago di Garda si estende fino ai confini dell’Alto Adige.
Ha acquisito il riconoscimento della DOC nel 1993 e sono quattro i tipi di uva previsti: lo Chardonnay, il Pinot nero, il Pinot bianco ed il Pinot meunier, dove lo Chardonnay copre il ruolo di protagonista, conferendo struttura e aromi al vino.
Il metodo di allevamento è la classica pergola trentina, tipica di quest’area, necessaria per garantire l’adeguata esposizione solare delle vigne in territori fortemente scoscesi.
Trentodoc può presentarsi bianco nelle versioni Brut, Millesimato e Riserva, oppure Rosé.
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Se fossimo a un tavolo da poker, non ci sarebbero dubbi…l’Italia delle bollicine ha in mano il suo poker d’assi!