TOSCANA WINE ARCHITECTURE

di Cristian

Torniamo bambini per un po’ e facciamo un gioco.

Noi vi diamo tre carte e voi pensate a cosa potrebbe accomunarle.

La prima riguarda le grandi cantine vitivinicole; la seconda rappresenta la più famosa delle regioni del vino italiane, la Toscana; la terza raffigura i più grandi architetti contemporanei, come Renzo Piano, giusto per citarne uno.

Ci avete pensato?

Quello che rende questi tre elementi parte di un unico quadro è il Toscana Wine Architecture, un circuito di 14 cantine situate in Toscana, progettate dai grandi architetti dei nostri tempi, stimolati dalla sfida di creare qualcosa di nuovo restando legati alla tradizione ed al basso impatto ambientale.

Un tempo la cantina era considerata un mero luogo di lavoro, dove confluiva l’uva in arrivo dalla vigna e destinata alla botte; un luogo spartano, senza fronzoli, in cui l’estetica non giocava alcun ruolo in nessun caso.

Poi nasce e si sviluppa l’enoturismo, gli appassionati iniziano ad incuriosirsi di questi luoghi, misteriosi e mistici al contempo, frequentati fino ad allora solo dagli addetti ai lavori. A quel punto la ristrutturazione ed il restauro della cantina sono diventati quasi un obbligo, considerato anche il ritorno economico garantito dalla crescita esponenziale del turismo del vino.

Gli amanti del vino non solo amano il vino, ma adorano anche scoprire dove viene prodotto, sapere i passaggi che ne costituiscono la produzione, vedere le botti e le barriques dove viene messo per l’affinamento.

Nel caso di Toscana Wine Architecture siamo ad un livello ancora superiore, dal momento che i proprietari delle 14 cantine non si sono limitati al restauro degli antichi edifici, ma hanno chiesto ai migliori architetti di reinventare questi spazi, creando strutture in grado di proiettare nel futuro la concezione stessa di enoturismo.

Il tutto senza tralasciare la tradizione, che in un mondo come quello del vino è sacrosanta, soprattutto in Italia.

Sono nate così delle cantine che stupiscono, fanno spalancare gli occhi dall’incredulità, prendono per mano e conducono nel luogo “sacro” dell’enologo, dove dai giorni concitati della vendemmia si passa al silenzio ed alla temperatura controllata che garantiscono al vino una maturazione perfetta.

Acciaio, legno, cemento, vetro, mattoni, pietra. Un mix di elementi che hanno trovato la giusta collocazione e l’equilibrio sotto le mani e le menti di illustri architetti che hanno lasciato per una volta il contesto urbano per quello agricolo e contadino, portando in campagna una ventata di modernità e, perché no, lusso, finalizzato alla celebrazione di un prodotto antichissimo e che mai smetterà di stupire.

Queste – in ordine casuale – le cantine che fanno parte del circuito, tutte visitabili previa prenotazione:

1. TENUTA AMMIRAGLIA – FRESCOBALDI

Magliano in Toscana (GR)

2. CANTINA CAIAROSSA

Riparbella (PI)

3. PODERE DI POMAIO

Arezzo

4. FATTORIA LE MORTELLE

Castiglione della Pescaia (GR)

5. CANTINA SALCHETO

Montepulciano (SI)

6. CANTINA ANTINORI

San Casciano Val di Pesa (FI)

7. CANTINA PETRA

Suvereto (LI)

8. FATTORIA DELLE RIPALTE

Capoliveri, Isola d’Elba (LI)

9. TENUTA ARGENTIERA

Donoratico (LI)

10. CANTINA DI MONTALCINO

Montalcino (SI)

11. IL BORRO

San Giustino Valdarno (AR)

12. CANTINA CASTELLO DI FONTERUTOLI

Castellina in Chianti (SI) 

13. CANTINA DI COLLEMASSARI

Cinigiano (GR)

14. ROCCA DI FRASSINELLO

Gavorrano (GR)

Toscana Wine Architecture è l’alternativa alla classica visita agli Uffizi di Firenze o a Piazza dei Miracoli a Pisa. In questi ultimi due casi si tratta di meraviglie architettoniche del glorioso passato italiano, in quello del T.W.A. stiamo parlando del loro parallelo contemporaneo, inserito in un contesto non più fatto per celebrare la magnificenza di una famiglia o della Chiesa, ma per condurre l’enoturista attraverso lo stesso percorso che compie l’uva per diventare vino.

La visita in cantina diventa esperienza, l’esperienza cultura e la cultura difesa della tradizione, quella stessa tradizione che è stata reinterpretata per fargli fare un salto in avanti, quello stesso salto che facciamo noi dopo aver visitato queste incredibili e meravigliose cantine.

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