LA BOTTIGLIA, QUESTA SCONOSCIUTA

di Cristian

È la fedele compagna di viaggio del vino, attraverso la quale il nostro amato nettare viene conservato e fatto invecchiare nel modo migliore. La bottiglia porta con sé una lunga storia, durante la quale ha assunto forme e dimensioni diverse. Sempre però al servizio del vino, che fosse per proteggerlo nei lunghi viaggi di un commerciante dell’epoca romana o semplicemente dai raggi solari, che ne impediscono un perfetto invecchiamento.

Verso il XVII secolo il vetro entra nelle case delle persone e diventa un materiale di uso comune. Molti degli oggetti che prima erano fatti con il ferro o il legno, trovano nuova vita con il vetro, e la bottiglia inizia ad essere utilizzata come contenitore per il vino.

Le prime bottiglie sono tozze – basse e larghe – dal momento che non si affinava ancora il vino, ma lo si beveva subito dopo la vendemmia, ed in molti casi si beveva il mosto. Successivamente assumeranno forme più strette e slanciate, simili a quelle attuali, molto più comode per essere stivate e conservate in cantina.

Al giorno d’oggi, la bottiglia di vetro è diventata lo strumento preferito per la conservazione del vino.

Le parti di cui è composta la bottiglia di vino sono la base, il corpo, la spalla ed il collo:

– la base ha solitamente una forma concava, dovuta originariamente ad esigenze di produzione quando ancora il vetro veniva soffiato; è stata mantenuta questa forma perché, soprattutto per i vini rossi, permette agli eventuali sedimenti di depositarsi lungo la rientranza sul fondo, soprattutto quando la bottiglia è verticale.

Le parti della bottiglia

– il corpo e la spalla sono le parti più voluminose della bottiglia e poste tra la base ed il collo. La spalla può essere più o meno accentuata a seconda del vino contenuto: la spalla più accentuata serve da barriera per evitare all’eventuale deposito del vino di finire nel bicchiere, quindi è indicata per i vini rossi, mentre è poco pronunciata per i vini bianchi, dal momento che non creano deposito.

– il collo è la parte stretta posta in cima alla bottiglia, caratterizzata da un anello chiamato “cercine”. Inizialmente serviva per ancorare il tappo alla bottiglia tramite la gabbietta metallica; oggi tale pratica è in uso solo per le bollicine, ma il “cercine” è rimasto su tutte le bottiglie.

Le bottiglie possono avere diverse forme, e di solito sono originarie delle zone di provenienza del vino che contengono.

Abbiamo quindi la bordolese, originaria di Bordeaux, che è la bottiglia più usata al mondo; la borgognona o borgognotta, che arriva dalla Borgogna; il flauto o renana o alsaziana, originarie della regione del Reno e l’Alsazia; la champagnotta, famosissima per lo Champagne; la albeisa, tipica bottiglia delle Langhe.

Bottiglia

Detto delle forme, la dimensione classica di una bottiglia di vino è quella da 0,750 ml. Questa particolarità deriva dal passato, e precisamente è un’invenzione degli inglesi nel 1700 circa. La storia narra che, per convenzione, le casse per il trasporto dovessero contenere ciascuna 2 galloni (circa 9 litri) di vino e 12 bottiglie; da questa equazione sono nate le dimensioni delle bottiglie così come le conosciamo ancora oggi.

Esistono in commercio altre dimensioni, dalla mezza bottiglia (0,375 ml) al cosiddetto Magnum (1,5 litri) – ideale soprattutto per i vini rossi da affinamento in quanto la minore quantità di ossigeno in relazione alla quantità di vino ne consente una minore ossidazione e quindi una migliore conservazione – fino a bottiglie più grandi ma comunque sempre multipli della bottiglia classica e solitamente utilizzate per il vino Champagne.

Le tipologie di bottiglie

A differenza del calice da vino, che dovrebbe essere trasparente per apprezzarne al meglio il contenuto, la bottiglia, specie se contiene vino rosso, deve essere scura perché i raggi solari danneggiano il vino, rovinandone l’affinamento. Per questo motivo il vetro solitamente è verde o marrone scuro. Si possono talvolta incontrare bottiglie trasparenti per il vino bianco, dal momento che non necessita affinamento, ma sono casi rari.

Il tappo usato in molti casi è di sughero. Ciò fa sì che la bottiglia, se tenuta coricata, permetta al vino di tenere il tappo costantemente bagnato, impedendone il restringimento e di conseguenza l’ossidazione del vino. Per questo motivo è consigliata sempre la posizione orizzontale, per un’ottimale conservazione ed affinamento in bottiglia.

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